Il nuovo campus Apple, l’astronave madre, non ha ancora neppure un cantiere, ma finalmente qualcuno ha potuto vederla da vicino, anche se solo in un modello. Sono stati i giornalisti del San Jose Mercury News ad avere avuto modo di prendere contatto e fotografare da ogni angolazione una ricostruzione “fisica” del nuovo quartiere generale Apple.
Le immagini offrono una prospettiva diversa dell’edificio in questione, finora visto solo come disegni e rendering. Soprannominato per la sua forma, come accennato, “l’astronave”, il progetto ha recentemente ottenuto il primo via libera da parte della commissione pianificazione di Cupertino. È stato durante la riunione pubblica che Apple ha presentato il progetto mostrando per l’occasione un video di alta qualità (parte al minuto 8), realizzato con riprese e linguaggi simili a quelli che gli appassionati Apple ben conoscono per le presentazioni dei nuovi prodotti della Mela.
Peter Oppenheimer, direttore finanziario di Apple ha dichiarato che “il concetto dell’edificio ruota intorno alla collaborazione e alla fluidità”. E ancora: “Lo spazio aperto, permetterà durante la giornata di essere negli uffici di uno dei lati del ring in un momento della giornata e dal lato opposto in un altro”.
Il progetto del nuovo Apple Campus 2 fu presentato da Steve Jobs il 7 giugno del 2011 in quella che è stata l’ultima apparizione pubblica del defunto CEO e co-fondatore di Apple. Occuperà una superficie di circa 26 ettari e sarà in grado di ospitare fino a 14mila dipendenti. L’architetto Norman Foster ha detto che non aveva inizialmente considerato la forma circolare dell’edificio e che l’idea di un luogo unico, con il parco al centro venne gradualmente dopo varie riflessioni multiple e modelli di prova. L’idea iniziale era la costruzione di edifici quadrati come quelli della Stanford University. Oppenheimer a questo proposito ha dichiarato: “Ci siamo resi conto che gli edifici quadrati, rettangolari o di forme allungate, o quelli con più di quattro piani sarebbero stati svantaggiosi per la squadra”.
Norman Foster ha raccontato che quando Jobs l’ha chiamato al telefono un giorno di dicembre del 2009, disse: “Non pensare a me come un cliente, ma come uno dei membri del team”.