Ne avevamo scritto anche qui, abbondantemente. Perché era quel pezzo di software che, nonostante la presenza dell’eccellente X-Plane (ottima la triplice conversione per iPhone di quest’ultimo, tra parentesi), faceva sentire il bisogno di installare Windows tramite Boot Camp. Flight Simulator, compagno di voli in tutto il mondo per milioni di persone, è finito.
Microsoft aveva ereditato il software di Bruce Artwick, che nel 1982 aveva rivoluzionato il mondo dell’informatica, dell’intrattenimento videoludico e anche della simulazione con il suo prodotto realizzato insieme a Stu Moment con SubLOGIC. Flight Simulator degli esordi era spartano, essenziale, limitato. Eppure, aveva reso il volo una esperienza tridimensionale e vettoriale, continuando ad evolvere negli anni e ad arricchirsi di varie funzionalità Â
Il primo computer a provare l’emozione del volo professionale simulato fu il nonno del Mac, cioè l’Apple II. Ma il software, che arrivò anche sulla piattaforma principe della casa della Mela che proprio adesso compie 25 anni, passò attraverso i processori dell’Atari 800 e del Commodore 64.
Venerdì Microsoft ha confermato che se ne vanno, insieme ai 5mila dipendenti “tagliati” dalla casa di Redmond per via della crisi, anche tutti quelli dello staff della Microsoft Interactive Entertainment Business Unit in carica di gestire Flight Simulator, cioè gli Aces Studios.
27 anni di storia, un patrimonio che ha permesso la scoperta del volo a chi ne sapeva poco e non poteva provarlo in prima persona, addirittura l’emergere di una inedita comunità di utenti che, con le compagnie aeree virtuali, hanno trasformato la passione per l’aeronautica civile in un gioco divertente di rete, condiviso da decine di migliaia di appassionati grazie a Internet.
Una portavoce di Microsoft presso la casa madre nello stato di Washington ha sottolineato che l’azienda “rimane impegnata verso il franchising di Fight Simulator, che ha dimostrato per 27 anni di essere un gioco di successo per il Pc. Potete aspettarvi che continueremo a investire per rendere sempre migliore l’esperienza Live su Windows, compresi i giochi di volo, ma per adesso non abbiamo nessuno specifico annuncio nel caso specifico”.
Flight Simulator, dunque, vola via. Evapora. Se ne va. Forse ritornerà , ma non è detto: traducendo dall’aziendalese, Microsoft dice che domani, chissà , di sicuro oggi non più. Microsoft in tempo di crisi sta cercando di tagliare i rami secchi e lo fa assegnando priorità diverse ai vari progetti, per capire poi quali tenere sicuramente e quali eventualmente riprendere. Office e Windows sono di sicuro in cima ai pensieri di Steve Ballmer e delle sue teste d’uovo, mentre il buon vecchio Flight Simulator è probabilmente in fondo alla scala.
Tra i membri del team di Aces c’erano programmatori con più di venti anni d’esperienza, alcuni dei quali hanno iniziato a lavorare proprio con Flight Simulator quando ancora la casa madre non era di proprietà di Microsoft. Dispiace ancora di più vedere tagliare brutalmente talenti che hanno mantenuta alta la qualità di un prodotto d’eccellenza in un mare di altri prodotti spesso non all’altezza. Ma così è la vita, perlomeno di questi tempi.