La recessione morde anche il settore del retail di Apple. L’incidenza della crisi economica su quello che fino a ieri è sempre stato uno degli ingranaggi primari della gallina dalle uova d’oro di Cupertino, già segnalata dal nostro sito nel contesto della presentazione del bilancio trimestrale, viene confermata dall’analista Charles Wolf. In un rapporto presentato ai clienti di Needham & Co., per cui lavora, Wolf non solo prende nota del calo del 14% in unità vendute trimestre su trimestre, ma riporta diverse altre cifre che convergono tutte nelle stessa direzione.
Wolf avrebbe rilevato, in particolare, un calo dei visitatori dell’1,8% rispetto allo scorso anno; peggio sarebbe andata per le unità vendute, calate del 17,4% e con una riduzione del fatturato del 17,5%. Solo leggermente meglio sarebbe andata per le vendite di prodotti non connessi al Mac del 10%.
I dati forniti da Apple nel trimestre fiscale sono diversi (-1% in unità e +20% in fatturato sequenzialmente e +14% e -9% anno su anno), ma i dati si riferiscono all’intero mercato dei retail store e non solo a quello americano a cui, assai probabilmente, si riferisce Wolf.
Alla debolezza del mercato americano, che se non è saturo di negozi Apple, certo ha ormai una rete molto ricca dove diventa sempre più difficile ampliare le vendite senza che i negozi si ‘infastidiscano’ tra di loro, fa da contraltare la necessità di espandere il business all’estero certificata dai piani di espansione per il 2009. Nel corso dell’anno i nuovi punti vendita saranno ‘solo’ 25, di cui però ben la metà saranno collocati in paesi diversi dagli Usa.