Sta facendo discutere un brevetto Google riguardante un metodo per dividere tra più persone il conto al ristorante. Nel brevetto (i dettagli sono qui) si leggono complicati esempi di come considerare varie problematiche (chi ha consumato e che cosa) che permettono di suddividere perfettamente il conto tra i commensali. Il brevetto sfiora in alcuni punti il ridicolo quando cerca di fare esempi di amici che vanno in vacanza e di come fare in modo che le quote da versare non siano inavvertitamente dimenticate da uno o più elementi del gruppo, il tutto presentato come “un’esigenza nell’arte di tenere traccia delle spese di gruppo e regolare il saldo tra i componenti di una comitiva”. È ovvio che molto probabilmente dietro il brevetto in questione vi sia un’app in sviluppo; non sappiamo se e quanto sia necessaria un’applicazione del genere; a nostro modo di vedere o si paga “alla romana” (ognuno paga per sé) o vale il buon senso: costo totale diviso per il numero di commensali, a prescindere da chi ha preso cosa e quanto; qualche volta qualcuno pagherà di più, qualche volta di meno: si chiama compensazione o riequilibrio. La verità è che forse tra buoni e solidali amici con i quali si sta bene a tavola, alcuni problemi non dovrebbero neanche esistere (l’importante è passare una bella serata) Certo, se poi usciamo in gruppo e qualcuno prende un’aragosta e un altro una pizza cambia tutto. Non c’è a ogni modo bisogno di un’app (e di un brevetto) di Google per questo.
