Scott Forstall, il dirigente in passato a capo del team che ha sviluppato iOS, e il responsabile Worldwide Marketing di Apple Phil Schiller, potrebbero essere chiamati a testimoniare nel nuovo processo di revisione presieduto dal giudice Lucy Koh. I due dirigenti sono stati indicati in un elenco di potenziali testimoni presentati da Apple. Le due società si dovrebbero ancora una volta incontrare il 12 novembre nel palazzo di giustizia del Northern California District per ridiscutere di 14 prodotti Samsung per i quali Apple ritiene siano stati sfruttati senza autorizzazione brevetti di sua proprietà. Il giudice Koh non ha consentito alla giuria di esprimere un giudizio su questi brevetti per incertezze sulle proprietà intellettuali. Dall’ammontare che Samsung dovrebbe risarcire ad Apple (1.05 miliardi di dollari), erano stati decurtati 450 milioni di dollari.
Sarà interessante assistere alle testimonianze di Schiller e Forstall in particolare. Dell’ex “zar” di iOS, dopo essere stato sollevato dal suo incarico, si è saputo poco o nulla. Chi ha avuto modo di conoscerlo, non lo descrive come un personaggio molto gradevole e cordiale. I giornali l’hanno in passato più volte descritto come un mini-Steve con ovvio riferimento al defunto CEO di Apple, ma principalmente per il carattere poco socievole, l’attitudine elitaria, il carattere brusco e diretto al punto da essere sgarbato. Secondo alcuni insiders Jonathan Ive (Senior Vice President Industrial Design) e Bob Mansfield (Senior Vice President) lo evitavano il più possibile e voci mai smentite raccontano che Jon Rubinstein, poi passato a Palm, era solito andarsene quando in una stanza entrava Forstall. Fino a quando Jobs è stato a capo di Apple, il capo di iOS aveva potuto godere della protezione del più alto dei referenti, ma poi intorno a lui restò poco margine: quello costituito dal successo della piattaforma iOS e dalle sue applicazioni, un margine che poi è crollato, lasciando la guida nelle mani di Ive.