“Verba volant scripta manent” dicevano gli antichi Romani. Niente di più vero: nonostante la nostra sia considerata l’era del digitale, carta e penna rimangono strumenti fondamentali per prendere le decisioni in ufficio.
E’ quanto emerge da una ricerca commissionata da HP nelle piccole e medie imprese di tutta Europa. L’indagine ha l’obiettivo di verificare l’importanza dei materiali stampati sul posto di lavoro ed è stata condotta su un panel di sette Paesi europei: Francia, Germania, Italia, Olanda, Russia, Spagna e Gran Bretagna.
La Germania, con il 91% degli intervistati che afferma di fare uso di carta e penna in ufficio sempre o di solito, detiene il primato, mentre in Italia ben il 79% degli impiegati dichiara di usare carta e penna nei momenti di lavoro cruciali o prima di una riunione. Di questi il 52% ne fa uso sempre. Con il 57% si piazzano ultimi, invece, gli Olandesi, che ai fogli di carta preferiscono il computer.
Dall’indagine emergono inoltre indicazioni sull’uso che le nuove generazioni di impiegati fanno del materiale cartaceo: l’84% dei lavoratori di piccole e medie imprese tra i 16 e i 24 anni fa uso di materiali stampati o scritti a lavoro, rispetto al 59% degli intervistati tra i 55 e i 64 anni.
Sono proprio gli impiegati più giovani, poi, ad essere i più flessibili a lavoro: il 47% del profilo più giovane risulta pronto a prendere le decisioni di lavoro in viaggio da e verso l’ufficio (su una media europea di tutte le fasce d’età del 36%), il 38% usa il weekend per valutare le decisioni (contro il 28% degli europei), e il 17% riflette sulle decisioni in vacanza.
La ricerca rivela inoltre che i manager italiani, con il 10% degli intervistati pronti ad ammetterlo, pensano meno di tutti al lavoro durante il tempo libero. Un po’meglio di noi fanno solo i Francesi e gli Inglesi, col 25% degli intervistati a lavoro nel fine settimana. Stacanovisti del weekend sono invece i Russi che passano la maggior parte dei loro momenti liberi pensando al lavoro. Il 36% di loro, infatti, afferma di lavorare anche durante i periodi di riposo.
[A cura di Mauro Notarianni]