Un operazione segreta di Greenpeace, denuncia ancora una una volta come i rifiuti hi-tech vengano trasportati illegalmente nei Paesi in via di sviluppo. Un dispositivo di tracking con collegamento GPS nascosto dentro un vecchio televisore, ormai non più riparabile, ha permesso di seguire tutto il percorso del rifiuto: dalla Gran Bretagna alla Nigeria sotto la falsa veste di bene di seconda mano.
L’operazione, eseguita insieme a Sky television, mostra come l’aumento dell’esportazione di rifiuti pericolosi dall’Europa ai Paesi in via di sviluppo sia causata dallo scorso impegno di molte aziende elettroniche rispetto alla gestione dei loro prodotti a fine vita. La Nigeria è sola una delle molte destinazioni di questi traffici, scoperti anche in Ghana, Pakistan, Cina e India.
Qualche anno fa, gli attivisti di Greenpeace hanno preso una tv rotta e, dopo aver nascosto all’interno un dispositivo di tracking, l’hanno portata al servizio di riciclo in Gran Bretagna (UK’s Hampshire County Council). Ma invece di smantellare la tv in sicurezza in Inghilterra, o comunque in Europa, l’azienda di riciclo del Consiglio, BJ Electronics, l’ha esportata in Nigeria, come “bene di seconda mano”.
Sono migliaia i vecchi prodotti elettronici che lasciano ogni giorno l’Europa per raggiungere l’Africa, nonostante il divieto del Regolamento europeo di esportare rifiuti pericolosi. Solo alcuni di questi articoli saranno riparati, ma la maggiorparte finirà per essere smaltita in questi paesi, divenuti discariche a cielo aperto di Europa, Stati Uniti, Giappone e Sud Corea.
A detta di Greenpeace, la strada percorribile è solo una: le aziende hi-tech devono aumentare i loro sforzi per raccogliere e trattare in modo sicuro i rifiuti elettronici. à l’unico modo per evitare che giovani lavoratori dei paesi più poveri – molto spesso bambini – continuino a essere esposti a un cocktail di sostanze tossiche, altamente nocive per la loro salute.
[A cura di Mauro Notarianni]