L’iPhone 5 è già stato smontato. A procedere nell’analisi è stata iFixit, società specializzata nella vendita di parti di ricambio usate per dispositivi Apple e che ha eseguito la consueta dissezione del nuovo arrivato, prendendo in esame un modello acquistato in Australia.
Per lo smontaggio è stato necessario usare un cacciavite adatto (in grado di allentare le viti pentabolari), un raschietto e una ventosa per liberare lo schermo dalla parte posteriore. All’apertura bisogna prestare attenzione alla scocca superiore, poiché in questa è presente il cavo che connette il sensore Touch ID con il bottone home e il connettore Lightning. La batteria interna, appiccicata con molta colla, è prodotta da “Desay Battery Co., Ltd”; è più complicato rimuoverla ma è anche (relativamente) più facile sostituirla rispetto ai modelli precedenti. Tra le caratteristiche riportate: 3.8V – 5.92Wh – 1560mAh; nell’iPhone 5 erano: 3.8V – 1440mAh – 5.45Wh è quindi più potente di quella del modello precedente.
Il display Retina si rimuove abbastanza facilmente (e questo non è cambiato rispetto all’iPhone 5). La tecnologia integrata nel bottone home e Touch ID è frutto di un eccezionale processo di miniaturizzazione e il pulsante ora è costruito con cristallo in zaffiro (lo stesso usato a protezione della fotocamera iSight). iFixit si chiede se il sensore in questione sarà abbastanza robusto da resistere nel tempo: sensori d’impronte CMOS in altri dispositivi, con il tempo si sono mostrati poco affidabili e lo stesso tasto di iPhone nel modello 4 era oggetto di problematiche di usara.
Sul retro della fotocamera si legge “DNL333 41WGRF 4W61W”, sigla che dovrebbe corrispondere a un nuovo prodotto di derivazione Sony (la fotocamera iSight dell’iPhone 5s ha un sensore più ampio del 15% rispetto al modello precedenti, pixel più grandi da 1,5 micron, e un diaframma ƒ/2.2).
Il modulo WiFi è prodotto della giapponese Murata, si tratta del modello 339S0205 (basato sul Broadcom BCM4334); altri circuiti integrati identificati all’interno sono: Broadcom BCM5976 (controller per il touchscreen), memorie flash NAND di Hynix, Qualcomm PM8018 RF (per la gestione energetica) e altri con non meglio precisate funzioni: TriQuint TQM6M6224, Apple 338S1216, Texas Instruments 37C64G1, Skyworks 77810 e altri ancora (anche un secondo circuito integrato di Apple marchiato 338S120L).
Il SoC è il noto A7 di Apple è la sigla F8164A1PD lascia intuire che probabilmente integra 1GB di memoria RAM. Per le connessioni LTE è usato il Qualcomm MDM9615M e il Qualcomm WTR1605L come transceiver LTE/HSPA+/CDMA2K/TDSCDMA/EDGE/GPS.
L’M7, il coprocessore di Apple con varie e interessanti caratteristiche (progettato per misurare i dati sui movimenti raccolti da accelerometro, giroscopio e bussola), è invisibile: probabilmente è integrato all’interno dell’A7 o forse è un insieme di componenti che lavorano insieme. iFixit non ha identificato nessun chip specifico.
Per quanto riguarda la riparabilità, il voto di iFixit è 6 su 10 (l’iPhone 5 vantava un voto di 7 su 10); a diminuire il punteggio: il cavo che collega il bottone home, la colla della batteria e altri elementi che rendono più difficoltosa la riparazione.