Aprire una catena di negozi, proprio come ha fatto Apple nel 2001. Il successo, poi, dovrebbe essere assicurato. Almeno, lo è stato per Apple (che si prese un bel rischio, all’epoca) mentre non è andata così per Ibm che cercò di aprire una sua catena negli anni Ottanta per promuovere il lancio dei Pc.
Microsoft non ha spiegato come potrebbe essere nei dettagli la strategia di apertura dei suoi negozi o di come potrebbero essere strutturati. Però, nel corso di una rapida visita informale all’innevato campus di Microsoft, in un angolo è apparso il modello in scala di un negozio in cui, anziché Mac, fanno capolino solo ed esclusivamente Pc.
Nelle scorse settimane Macity ha raccolto varie indiscrezioni sui negozi di Microsoft, fino ad arrivare all’annuncio di metà febbraio in cui David Porter, ex Wal-Mart, è diventato vice presidente di Microsoft con responsabilità per gli store.
In occasione dell’annuncio ufficiale per l’ingresso nel mondo retail, Microsoft non ha specificato il numero dei punti vendita, l’ubicazione delle prime aperture e nemmeno quale sarà il focus principale dei negozi. La notizia è stata accolta in maniera tiepida dalla stampa americana, perché nei mesi scorsi a causa della crisi sono fallite alcune grandi catene di informatica, tra cui CIrcuit City e CompUSA, oltre ai problemi della catena retail di Gateway.