Nick DePetrillo e Robert David Graham, due esperti in sicurezza informatica, sono pronti a pagare una ricompensa alla prima persona che riesce a scalfire Touch ID, il nuovo sensore d’identità a impronte digitali integrato nell’iPhone 5s. L’obiettivo è dimostrare che è possibile ingannare il sensore sfruttando, ad esempio, le impronte digitali lasciate da un utente su un boccale di birra. È possibile arricchire il montepremi con contribuiti in denaro o altro (nel momento in cui scriviamo, nell’elenco abbiamo visto, tra le altre cose: una bottiglia di vino, bitcoin, libri, un iPhone 5c) e il valore della ricompensa è dunque destinato ad aumentare di giorno in giorno (chi vuole partecipare, può farlo indicando la sua parte di emolumento indicando “#IsTouchIDHackedYe” su Twitter).
La tecnologia integrata da Apple nel nuovo iPhone consente di sbloccare il dispositivo mettendo il dito sul tasto Home, un modo comodo e sicuro per accedere al telefono; l’impronta è utilizzabile anche per autorizzare gli acquisti su iTunes Store senza inserire la password e in futuro è probabile verrà usata anche per altri servizi. Touch ID è in grado di leggere l’impronta a 360°: questa è riconosciuta indipendentemente dal modo con il quale si tiene lo smartphone. È anche possibile registrare più impronte: il dispositivo riconosce anche quelle delle persone fidate.
Secondo molti esperti informatici, al momento il sistema scelto da Apple è tra i più sicuri in assoluto nel mondo consumer, al punto che non si potrebbe scardinare neppure con azioni truci, come ad esempio tagliare un dito per poi usarlo per sbloccare l’accesso.