Tim Cook, Jonathan Ive e Craig Federighi sono sulla copertina di Businessweek, settimanale che ha avuto modo di incontrare il gruppo di dirigenti di Cupertino. Il trio, sorridente e rilassato, è immortalato sotto a un titolo virgolettato che respinge le preoccupazioni di qualche analista su Apple. Sul calo delle azioni, Cook dice: “Non mi sento euforico quando crescono e non mi taglio le vene quando vanno giù”. Parlando dell’aumento dei produttori che invadono il mercato con dispositivi a basso costo, Cook è altresì misurato: “Succede in tutti i mercati”. “Accade con l’elettronica di consumo, con le macchine fotografiche, i PC, i tablet, i telefoni – è accaduto nel vecchio e nel nuovo mondo – VCR e DVD. Non mi viene in mente un settore dell’elettronica di consumo dove ciò non sia accaduto”. Parlando ancora della corsa al ribasso dei prezzi nei dispositivi mobile, Cook conviene che c’è una parte di mercato che rincorre il prezzo basso. “C’è molta spazzatura; noi non siamo nel business della spazzatura”. Il prezzo maggiore è giustificato per prodotti che hanno maggiore valore, dice Cook; “C’è un segmento di mercato che desidera prodotti che facciano molto per loro e voglio competere come un matto per questi clienti”. E ancora: “Non ho intenzione di perdere sonno pensando al mercato, poiché non è solo a quello che guardiamo”. Il mercato è grande e “a molte persone importa e pretendono una grande esperienza dai loro telefoni o tablet” ed è per questo che Apple può continuare a fare business.
Cook parla anche di Android, evidenziando come gli utenti di questo sistema non siano un blocco unico e compatto come gli utenti iOS. Il CEO di Apple dice che gli utenti iOS sono molto più attivi sul web, evidenziando dati secondo i quali il 55% dei collegamenti sul web da dispositivi mobile arriva da dispositivi iOS; i dispositivi Android si fermano al 28%; nell’ultimo Black Friday (il primo venerdì successivo al Thanksgiving Day tradizionalmente il giorno che dà inizio alla stagione dello shopping natalizio), l’88% dello shopping online è stato fatto da un iPad”. “Quanto conta” (dice Cook, riferendosi ad Android), “la percentuale di mercato, se poi questi dispositivi non sono effettivamente utilizzati o lasciati in un cassetto?”.
Commentando l’acquisizione di Nokia da parte di Microsoft, Cook vede conferme nelle strategie di Apple e d è la prova, afferma che, chi non è in grado di innovare, muore; un mantra che da qualche tempo qualche analista recapita ai piani alti di Apple, notando come, dalla morte di Jobs, Cupertino non ha inventato nuovi dispositivi, ma perfezionato quelli esistenti.
Nell’articolo di Businessweek si parla anche di Jonathan Ive e Craig Federighi, luogotenenti di Cook; il primo descrive il suo attaccamento ad Apple. “Se qualcuno mappasse il mio cervello, trovereste momenti nei quali i neuroni dell’amore si accendono in associazione ai nostri prodotti”. In una sala conferenze decorata con foto in bianco e nero di MacBook Air e altri prodotti Apple, Ive e Federighi descrivono le loro responsabilità in seguito allo sconvolgimento voluto da Cook, descritto come un’ellisse da Ive: “Il nostro ruolo non è stato mai in discussione”. Le rispettive scrivanie distano un minuto l’una dall’altra. Con l’arrivo dei nuovi incarichi i due hanno “parlato di come estendere una collaborazione che esiste da sempre” dice Federighi (il cui soprannome, apprendiamo è “Hair Force One”). I due preferiscono parlare più di iOS che di mercato, evidenziano che spesso non ha senso creare liste di cose nuove, per il solo gusto di farlo. “Fare cose nuove è facile. Farle bene è difficile” dice Federighi.