Sembrava che niente dovesse cambiare. Sembrava che il libro in formato elettronico e i lettori (eBook Reader) dovessero essere una promessa eternamente non mantenuta. E adesso, invece, arriva una scossa elettrica al mercato. Merito con tutta probabilità di Amazon, che dopo aver annunciato lo scorso 9 febbraio la seconda versione del suo Kindle (un lettore di tutto rispetto per eBook e non solo), adesso ha cominciato a commercializzarlo (i primi sono arrivati – ovviamente solo negli Usa – lo scorso 23 febbraio).
Chissà cosa potrebbe succedere adesso. Perché insieme al Kindle e a una pattuglia di lettori basati su e-Ink, la tecnologia di inchiostro digitale che rende bassissimo il consumo di questi apparecchi e la qualità del video (a 16 toni di grigio) paragonabile a quella di una pagina stampata), adesso stanno arrivano una ridda di nuovi lettori.
Inizia Onyx International, che offre un nuovo lettore chiamato Boox, disponibile soo tra alcune settimane. Come Kindle, avrà uno schermo da 6 pollici, ma non una tastiera. Utilizzerà invece un joypad ridotto (anche il Kindle lo ha) per navigare menu e funzioni, insieme a una penna stile palmare. Capace di leggere tutto quel che c’è da leggere (eccetto i libri del negozio di Amazon), cioè: ePub, Pdf, Html, Txt, Chm, Mobipocket, Jpg/Bmp/Png/Gif/Tiff e Mp3.
Insieme a Onyx, anche i coreani di Neolux vogliono entrare nel mercato con la seconda generaizone del loro Nuut. Schermo da 6 pollici, supporto per una pletora di formati e in entrambi i casi, anziché il sistema proprietario di collegamento senza fili che funziona solo negli Usa (Evdo) con il provider telefonico Sprint, con il classico Wi-Fi.
Ma non è finita. Perché altre due notizie stanno rendendo elettrico il mercato. La prima è stata annunciata dal gruppo editoriale americano Hearst, che ha deciso di lanciare un lettore per i suoi giornali e riviste. L’editore basato a San Francisco, che sta entrando in crisi ad esempio con il suo più famoso giornale, cioè il San Francisco Chronicle, ha deciso che i suoi Cosmopolitan, Esquire e lo stesso Chronicle potrebbero essere distribuiti anche con un modello analogo a quello di Amazon con Kindle (via rete senza fili, ogni giorno, sulla base di una economica sottoscrizione mensile, di circa 10-15 dollari). Il gruppo non ha ancora dichiarato come sarà fatto l’apparecchio o quando sarà disponibile, ma l’idea è che voglia riprendere il controllo della distribuzione, adesso mediato da Amazon. E implicitamente far capire che c’è mercato.
Mentre il reader attuale di Amazon ha uno schermo troppo piccolo per riprodurre integralmente le pagine di grande formato dei libri e dei giornali (ed è il motivo per cui è comunque comodo e portatile: ha forma e dimensioni pensate per un libro tascabile), il lettore di Hearst avrebbe dimensioni ben più generose. Così come un ipotetico Kindle 3 di cui si è già cominciato a parlare. à questa la seconda notizia-indiscrezione: la possibilità che Amazon adesso punti anche al mercato dei libri per la scuola (dalle medie all’università ) con un lettore che sarebbe in grado di contenere tutto quello che è necessario portare con sé per poter studiare, riducendo i costi della stampa e distribuzione dei testi, e quindi il conto da pagare per gli studenti.
Una soluzione di questo tipo, di cui si è parlato varie volte anche nel nostro Paese, non è ritenuta praticabile sinora, ma l’eccitazione del Kindle 2, appena lanciato sul mercato e recepito come una sorta di iPod (e iTunes Store) del mondo della carta stampata, potrebbe cambiare rapidamente anche quello che si riteneva stabilito in questo settore.
Infine, una aggiunta dell’ultimo minuto. Un gruppo di analisti, esperti nel “disassemblaggio” degli apparecchi elettronici per capire come funzionano, quali componenti utilizzano e quanto in effetti costano ai produttori, hanno scoperto che all’interno del Kindle 2 ci sarebbe lo spazio previsto per uno slot in grado di contenere una sim card telefonica. Lasciando così immaginare che ci sarà (o che fosse stata valutata) la possibilità di utilizzare il Kindle anche collegandolo a “normali” reti telefoniche Gsm-Umts, quindi anche al di fuori degli Usa (Amazon è presente in vari altri paesi europei ed extraeuropei).