Intel e Tsmc hanno ufficialmente annunciato l’accordo di partnership di cui oggi abbiamo dato anticipazione. Il patto ruota, come giustamente aveva previsto il Wall Street Journal, intorno ai processori Atom ma la struttura della collaborazione ha sicuramente un diverso accento da quello che si poteva immaginare. Tsmc, infatti, non si limiterà a produrre per Intel i processori ma offrirà al processore Intel la sua piattaforma tecnologica per una integrazione su vasta scala.
Tradotto in termini pratici questo significa che Intel userà Tsmc, una società nota per avere alcune delle migliori fabbriche al mondo nel campo dei processori che mette a disposizione di terze parti per la produzione di Soc (system on a chip), per arrivare in canali dove oggi non è presente, in particolare cellulari, prodotti di elettronica di consumo, dispositivi per la casa e ogni genere di prodotto che ha la necessità di customizzare ed integrare in maniera molto accentuata Cpu e altri processori di servizio. Concedendo a Tsmc la possibilità di creare Soc personalizzati per i suoi clienti, usando tecnologie e varie proprietà intellettuali connesse ad Atom, Intel fa quindi un passo importante per la conquista di un segmento che viene considerato tra i pochi che hanno qualche prospettiva di crescita nel corso del difficilissimo 2009: Netbook, Mid, cellulari.
Lo sfidante principale è molto chiaro: Arm. La società britannica è una vera specialista del settore della customizzazione. Concede in uso le proprie tecnologie a decine di partner che successivamente creano processori e Soc adeguati alle loro esigenze specifiche. Sono centinaia i cellulari che hanno quale base le tecnologie Arm ma usano processori costruiti da Samsung, Texas Instruments, Marvell.
L’attacco ad Arm può essere considerata la risposta ad un’altra sfida che Arm si appresta a portare ad Intel con processori adatti al mercato dei Netbook e dei Nettop e avviene con armi inusuali per la casa di Santa Clara che mai aveva concesso ad una terza parte le sue tecnologie per produrre processori. Secondo alcuni analisti si tratta di una mossa che parte da valutazioni fatte su un mercato molto difficile nel quale Intel non è dominante e nel quale non riuscirebbe ad entrare usando solo il proprio know how e il proprio patrimonio intellettuale e portafoglio di prodotti.
