Un Mac mini rinnovato che vede crescere la sua vocazione a Media Center è quello presentato oggi da Apple nel suo “Hardware Big Bang”.
Presentato in due modelli con lo stesso processore ma con diversa dotazione il Mac mini di ingresso costa 599 Euro Iva compresa mentre il modello superiore costa 799 euro.
Tra la caratteristiche spiccano la Ram da 1 GB per il primo e 2 GB per il secondo espandibile per entrambi a 4 GB, l’hard disk un po’ più capace (passa da 80 a 120 per il modello base e arriva a 320 per il modello top), presenza di un masterizzatore DVD 8x per il base che in precedenza aveva soltanto il Combo (che non masterizzava DVD)
Cambia su entrambi i modelli la dotazione di porte sul retro: si passa da 4 a 5 prese USB, la Firewire da 400 si trasforma in una 800 (ovviamente retrocompatibile con un adattatore apposito) che sfrutta collegamenti più veloci con gli hard disk ottimi per chi fa video e audio editing.
Il cambiamento più radicale nelle porte è quello che vede abbandonare l’uscita DVI-I (analogica e digitale – apple forniva di serie un adattatore VGA) per una doppia uscita: una miniDVI-I a cui sarà possibile collegare un adattatore miniDVI-DVI (incluso) o miniDVI-VGA (opzionale) per mantenere la compatibilita’ con i vecchi monitor e, attraverso un adattatore DVI-HDMI anche quella con i TV e i monitor più recenti e, infine una uscita Mini-Display port a cui collegare al piccolino al grande monitor LED Cinema Display da 24″ che tra l’altro viene venduto come opzione in abbinamento al Mac mini.
L’uscita video mini-DVI prevede anche l’opzione Dual Link DVI ed è quindi possibile collegare anche il monitor professionale da 30″ Apple.
Per quanto riguarda il “motore” ora il modello base e quello top condividono lo stesso processore che e’ quello che equipaggia anche il MacBook Bianco o il MacBook Unibody di base, la Ram è la stessa ad alta velocità e a bordo troviamo pure la scheda grafica NVIDIA 9400 M che porta le prestazioni, secondo Apple ad un livello 5x nel campo video.
Un aspetto che non è da dimenticare è l’efficienza energetica del nuovo modello che grazie all’uso di componenti nate per i portatili riesce a consumare il 43% in meno del suo predecessore quando è in funzione “piena” e 13W quando è in “riposo”.
A fronte di questi miglioramenti la configurazione base del Mac mini viene a costare 100 Euro in più rispetto al modello precedente ma se nel bilancio mettiamo la maggiore potenza, la presenza del masterizzatore e di una scheda grafica adatta anche ai giochi (anche se non al top delle prestazioni in questo campo) e soprattuttto in grado di riprodurre senza problemi archivi video in HD a 1080P con qualsiasi software il salto qualitativo è veramente interessante.
Il modello superiore offre un HD 320 GB invece che da 120 e una memoria da 2 GB invece da ma probabilmente molti utenti preferiranno aumentare da soli la RAM a 4GB e usare un disco esterno con lo stesso look del Mac mini (che non è cambiato esternamente) per avere il massimo della memoria ad un prezzo analogo ai 200 euro di differenza al modello inferiore.
E’ da notare che tra le ozioni nella configurazione BTO ordinabili su Apple Store o presso i negozianti è possibile inserire un processore da 2.26 GHz al posto di quello da 2.0 GHz con il sovrapprezzo di 140 Euro. Il telecomando ad infrarossi purtroppo sparisce dalla dotazione di base e viene venduto a parte come accade per i portatili e gli iMac a 19 Euro Iva Compresa.
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