Samsung e Sony producono già smartwatch e Apple si mormora da tempo sia interessata a questo mercato. Tra i tanti produttori piccoli e grandi che hanno scoperto questo settore, potrebbe irrompere un gigante come Intel: quest’ultima ha infatti assunto Hans Moritz e Steve Holmes; il primo ha in passato lavorato per Oakley, azienda del gruppo Luxottica produttrice di orologi, occhiali, maschere da neve e terra, accessori. Tra i tanti prodotti cui ha lavorato, segnaliamo la tecnologia Switchlock che consente di cambiare la lente degli occhiali da sole velocemente permettendo di adattare la visione a qualsiasi ambiente e Airwave, maschere sportive con schermo dotato di GPS, Bluetooth e una serie di sensori integrati.
Holmes ha invece lavorato per Nike al Fuelband, braccialetto biometrico che ha come target chi pratica attività sportiva, progettato per monitorare passi, tempo e calorie consumate durante gli allenamenti. Prima ancora di Nike, Holmes ha lavorato sia per Apple, sia per Palm. La casa di Santa Clara ha nominato Holmes vice presidente del New Devices Group, gruppo il cui scopo è lavorare a prodotti basati su tecnologie emergenti, parte di un trend che vede da qualche tempo impegnata Intel alla ricerca di nuove strategie che comprendono – tra le altre cose- l’esplorazione nel settore dei decoder per le TV.
L’arrivo di Intel nel settore dei device indossabili, come dicevamo, potrebbe dare una scossa nel già affollato mercato che vede impegnate Samsung, Sony, LG, Microsoft e player minori come Pebble a offrire dispositivi simili. Un mercato che da anni avrebbe stuzzicato l’interesse di Apple. A febbraio di quest’anno, Bloomberg ha riportato che l’iWatch di Apple non è solo un progetto di laboratorio ma che la fase di sperimentazione e di costruzione del dispositivo è già in uno stadio avanzato e su di esso è al lavoro un team di almeno 100 persone.