Apple prova a fermare gli hackers delle classifiche di App Store cambiando il sistema con cui vengono compilate le graduatorie. L’operazione anti-taroccatori, una nutrita pattuglia di sviluppatori che sfruttano varie tecniche per portare in alto programmi e giochi di bassa qualità, è stata notata da Fiksu, una start up che si occupa di app marketing, e riportata da TechCrunch.
Il primo cambiamento riguarda l’uso dei giudizi degli utenti come elemento utile per spingere in alto (o in basso) le classifiche. L’introduzione di questo metodo è stato notato per la repentina discesa in classifica, avvenuta a fine luglio, di applicazioni con meno di tre stelle che erano molto in alto e che ora sono sparite dai vertici della graduatoria, altre applicazioni (vedere grafico in basso). Sembra che la graduatoria in stelle di nuove versioni di una applicazione abbia un peso superiore a quello di vecchie versioni della stessa applicazione; ciò sarebbe giustificato dal fatto che uno sviluppatore potrebbe introdurre un aggiornamento che causa una riduzione del giudizio positivo di un’app che magari in precedenza era ben valutata.
Un secondo parametro usato per capire se vengono usati trucchi per spingere in alto un’app, è nella finestra di tempo entro cui viene aggiornata la classifica di App Store. Ora sembra che la graduatoria registri le variazioni ogni tre ore invece che ogni 15 minuti; in questo modo il team di Apple ha tempo di prendere nota di eventuali anomalie determinate da applicazioni che salgono in graduatoria per effetto di acquisti in massa attuati da applicazioni collocati su server che hanno questo scopo.
Apple starebbe cominciando a considerare anche fattori quali: tempo speso nell’applicazione, aperture nel secondo giorno di download e numero di lanci contestuali da parte di più utenti dell’applicazione, insomma, la capacità di coinvolgimento. Se questo metodo dovesse prendere piede, sarebbe certamente molto più difficile per i professionisti del tarocco delle classifiche riuscire nel loro scopo perchè anche se un’applicazione fosse scaricata da un robot in decine di migliaia di copie e giungesse al vertice della classifica, gli umani che la scaricherebbero poco dopo la troverebbero brutta e non la userebbero e il sistema la declasserebbe facendola sparire da una posizione di visibilità.