I dati del mercato smartphone in Italia secondo trimestre 2013 dicono che iPhone è stabile. Questo quanto si apprende dalla più recente ricerca di Kantar Worldpanel, di cui parliamo anche altrove, che attribuisce al sistema operativo di Apple, quindi ad iPhone visto che Apple è l’unica azienda al mondo ad usare iOS, il 16,4% del mercato dei cellulari nel secondo trimestre nel nostro paese.
Il risultato è tutto sommato buono se si tengono in considerazione i principali e differenti elementi in gioco: il fatto che Apple non ha lanciato alcune novità da mesi, la crisi economica e la mancanza di un prodotto di fascia media, nicchia che in Italia ha un mercato molto solido. Nonostante questo, Apple ha perso solo lo 0,3% rispetto allo stesso trimestre del 2012, pure a fronte della crescita esplosiva di Android passato dal 54,6 al 70,7% del mercato.
Il sistema operativo di Google, polverizzato in una miriade di dispositivi ma in Italia sostanzialmente sinonimo di un paio di grandi società come Samsung (soprattutto) e LG, ha eroso mercato a tutti i concorrenti tra cui principalmente Symbian, precipitato dal 12,3 al 2,3%. I dati che danno Windows in calo (dall’8,3 al 7,8%) smentiscono due affermazioni che sembrano, almeno dai dati di Kantar Worldpanel, leggende metropolitane: il fatto pubblico che abbandona Symbian resta fedele a Nokia e acquista quindi dispositivi Windows e l’affermazione secondo cui Windows va meglio in Italia che altrove. In realtà è vero il contrario: in Italia i telefoni Windows vanno peggio che ovunque in Europa, con la sola eccezione della Spagna e chi aveva un Symbian acquista Android.
Altro dato interessante è il processo che sta portando Blackberry all’estinzione nel nostro paese. I dati dicono che il sistema operativo canadese ha perso più della metà del suo mercato, passando dal 5,5 al 2,5%.
Chi invece è già estinto sono tutti gli altri sistemi operativi proprietari che sono stati annullati nel corso di soli 12 mesi, passando dal già poco confortante 2,5% allo 0,4%.
Una dato significativo deriva dalla somma del sistema operativo iOS e Android che messi insieme rappresentano l’87,1% del mercato, come dire che anche in Italia la corsa è a due, con Android che però ha un largo vantaggio numerico rispetto ad iOS. Quanto questo si traduca in un vantaggio nello sfruttamento dei servizi degli operatori mobili, nell’utilizzo di piattaforme cloud, nell’acquisto o il download di applicazioni, e quindi nelle capacità da parte di fornitori di rete cellulare e, soprattutto, di chi crea applicazioni e servizi, di monetizzare questo vantaggio non è facile da dire.
Secondo alcune ricerche, in ogni caso, la stragrande maggioranza dei telefoni Android in Italia sarebbe venduto in sostituzione dei cosiddetti featured phones, telefoni con alcune funzionalità avanzate, ma non veri e propri smartphones, se non di cellulari basici. Chi passa da un cellulare di precedente generazione ad uno smartphone, lo farebbe per semplici ragioni di assortimento (oggi la stragrande maggioranza dei telefoni tra i 150 e i 300 euro, lo “sweet spot” di chi migra verso uno smartphone, è Android) e di prezzo ed è spesso disinteressato alle funzioni avanzate del sistema operativo e persino alle applicazioni. Al contrario chi compra un iPhone come dimostrano i dati che arrivano dai social network e dalle aziende che gestiscono servizi via applicazioni in mobilità, lo sfrutta pienamente. Per questa ragione è molto probabile che quel 16.3% di iPhone sia più appetibile commercialmente, per gli sviluppatori ma anche per chi offre sul mobile servizi a valore aggiunto, del 70% di Android.