A4 non è basato sulla tecnologia ARM Cortex A9, quella che tanto rumore ha suscitato nei mesi scorsi per le sue prestazioni e il supporto al dual core, ma su Cortex A8, la stessa dell’iPhone. A rivelarlo è il solitamente ben informato ArsTechica che cita fonti anonime ma molteplici e alcuni aspetti di carattere tecnico.
Oltre agli “addetti ai lavori”, il sito specializzato in analisi approfondite dei sistemi hardware e software, fa notare come il processore A4 di Apple offra un numero più ridotto di funzionalità per quanto riguarda il sottosistema input/output, meno servizi accessori come per esempio fotocamera e videocamera assenti in iPad e così via. In aggiunta a questo Apple avrebbe avuto anche scarse ragioni di chiamare in causa il team PA Semi per migliorar il consumo energetico, quasi del tutto inutili, perché in un tablet il consumo principale di energia è dovuto allo schermo di ampie dimensioni, anche se non sarebbe da escludere un contributo nel settore dell’ottimizzazione del consumo dinamico.
Secondo Ars Technica Apple sarebbe stata, dunque riservata sul processore di iPad non solo per la consueta policy di riservatezza aziendale, ma anche perché il vero fulcro del nuovo iPad non è certo il processore bensì il software.
L’esperienza di utilizzo, le prestazioni offerte e le risposte rapide fornite all’utente tramite il controllo multi-touch saranno i fattori distintivi di iPad, così come hanno già confermato i pochi fortunati che lo hanno già provato di persona. Per tutte le ragioni fin qui riassunte non è dato sapere quale sia il reale coinvolgimento di Apple nella progettazione e nello sviluppo della CPU A4, un processo complesso che richiede molto più di un anno.
Viceversa le conoscenze acquisite da PA Semi per la riduzione dei consumi in dispositivi molto compatti potrebbero fare la differenza in una futura versione di iPhone, costruito intorno ad un SOC del tutto rivoluzionario e fondato, questo sì, sul patrimonio acquisito con l’incorporazione di PAsemi.