Luigi Marino ci aveva provato ancora, ma questa volta Apple ha detto “no”. L’autore di iMussolini, l’applicazione che tante polemiche aveva suscitato nei giorni scorsi, si è trovato la porta chiusa, ermeticamente chiusa secondo quanto racconta lo stesso Marino sul suo Blog, quando ha provato a presentare iHitler.
“Si trattava di un progetto che avevo tenuto nascosto anche a voi utenti. – dice Marino in un commento su Internet – ma oggi ho ricevuto comunicazione dalla Apple che l’applicazione non verrà accettata, non per i contenuti ma perchè aveva come soggetto il dittatore tedesco”. Apple non avrebbe sentito ragione, rifiutandosi di prendere in considerazione anche l’ipotesi di modifica di qualche contenuto a fronte della concessione alla pubblicazione.
Se sul suo blog Marino sembra non capacitarsi del secco no (avvenuto sia via email che per via telefonica) perché l’applicazione, così si legge, non avrebbe avuto un fine apologetico del nazismo ma di denuncia dell’ideologia che ha portato all’olocausto, altrove, ad esempio nei commenti di iPhone Italia, sostiene invece di avere operato in maniera provocatoria “per vedere come si sarebbe comportata la Apple e di conseguenza gli utenti”. Secondo Marino Apple si sarebbe “piegata alle proteste degli utenti e delle associazioni che senza nemmeno guardare iMussolini hanno annunciato pericoli di nascita del partito fascista ed altre cose per me assurde. Vista iHitler Apple ha quindi deciso di evitare ulteriori problemi evitando l’approvazione. Ognuno fa la sua politica…ma sicuramente non sono quelli del think different…”.
In assenza del programma è difficile dire chi tra Apple e Marino ha ragione, se davvero la Mela ha peccato di eccessiva pruderie o se il modo in cui erano stati proposti i contenuti sarebbe stato ambiguo o comunque troppo problematico. In circolazione ci sono solo alcune immagini di iHitler (che si sarebbe pronunciato, come “aihitler, piuttosto vicino al suono del saluto nazista): una schermata di avvio con una immagine ddel Fà¼hrer raffigurato in abiti civili e di tre quarti, e una serie di pagine, in grafica rigorosamente in bianco, nero e grigio, che mostrano quattro sezioni, una dedicata alla biografia, una a discorsi ed idee, una alla cronologia e una all’olocausto.
Ricordiamo che Marino aveva riscosso un grande successo con iMussolini arrivando al primo posto della classifica di vendita sull’Apple Store Italiano. Intorno al programma si sono scatenate molte polemiche, incluse quelle di alcuni appartenenti alle associazioni di vittime dello sterminio, ma Apple non ha rimosso il programma. à stato, invece, l’Istituto Luce che rivendicava i diritti su alcuni filmati dell’applicazione, a determinare il ritiro di iMussolini. L’App è poi tornata on line dopo pochi giorni senza una parte dei documenti in video, ma ancora una volta Istituto Luce chiedeva ed otteneva il ritiro del programma e la rimozione di praticamente tutti i contenuti filmati prima di consentirne per la terza volta la pubblicazione.
Da notare che tra l’applicazione dedicata a Mussolini e quella che avrebbe dovuto, stando a quando dice lo sviluppatore, partire da una biografia del capo del Terzo Reich per denunciare gli orrori dell’Olcausto, Marino ha rilasciato iGhandi (“La grande guida spirituale dell’India finalmente su iPhone”) e iSilvio (“Finalmente sul tuo dispositivo mobile un’applicazione dedicata al nostro Premier, al Premier degli italiani, al grande Silvio Berlusconi!”). Impossibile non notare che se la provocazione non fosse riuscita ed Apple avesse approvato iHitler, si sarebbe creato un curioso “panino biografico” che, probabilmente, a qualcuno sarebbe rimasto indigesto.