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Adobe After Effects CC: la recensione

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Adobe ha di recente aggiornato la suite di software professionali per il creativo, abbandonando per la prima volta i tradizionali supporti fisici ad esclusivo favore della Creative Cloud, la nuvola virtuale in abbonamento per l’accesso ad applicazioni, aggiornamenti e servizi.
After Effects è il fiore all’occhiello delle soluzioni Adobe destinate al video broadcast e rappresenta da sempre il  riferimento per la motion graphic, particolarmente apprezzata dall’utenza Mac tra cui gode di una percentuale di installato altissima, stante alcune sue peculiarità non riscontrabili allo stato attuale in Motion, la risposta software targata Apple dedicata all’effettistica video.

After Effects CCIl prodotto di compositing video di Adobe si rivela su OS X strategicamente cruciale, certamente in misura maggiore rispetto a Premiere Pro, la soluzione per il montaggio video Adobe che entra in diretta competizione con Final Cut Pro X, il software di NLE (non linear editing) generalmente preferito da chi lavora su Mac.

Nella sua ultima incarnazione, la CC (Creative Cloud), After Effects ottimizza le prestazioni, guadagna nuovi potenti strumenti che ne ampliano la versatilità, e porta in dote la versione light di Cinema 4D, la proposta Maxon per la modellazione tridimensionale, protagonista di molte produzioni video, con la quale raggiunge un alto livello di integrazione, a vantaggio del workflow, e da cui eredita il motore di rendering.
E saranno proprio le principali novità introdotte nell’ultima release quelle su cui porremo particolare attenzione nel nostro excursus su After Effects CC.

Installazione:

logo di After Effects CC

Creative Cloud rappresenta ormai l’unica via di accesso in abbonamento alla suite Adobe con la quale procedere al download delle applicazioni, localizzate anche in italiano, e dei relativi aggiornamenti che gestiremo mediante un comodo pannello, sempre accessibile cliccando sul logo presente nella toolbar del nostro Mac.
Installando After Effects CC, la precedente versione CS6, se presente, non verrà disinstallata e volendo si potrà continuare ad usarla: non si tratta pertanto di un update  ma di un’installazione ex-novo. Terminata questa prima fase, il nostro parco applicazioni verrà arricchito anche dalla versione light di Maxon Cinema 4D, uno dei più noti software di modellazione 3D, notevole valore aggiunto adesso integrato in bundle e avviabile solo dall’interno di After Effects CC.
Avviata l’applicazione, Adobe effettua una verifica con il server per validare la copia in nostro possesso e controllare lo stato dell’abbonamento. Fortunatamente la connessione in rete si rende necessaria  solo al primo avvio e successivamente le applicazioni saranno fruibili per 30 giorni  (90 per gli abbonamenti annuali) anche offline, termine trascorso il quale Adobe proverà a ricollegarsi al server per una verifica.

Lanciamo adesso Cinema 4D Lite andando su File -> Nuovo -> File MAXON CINEMA 4D e completiamo la registrazione del software Maxon inserendo i nostri dati e il codice di attivazione che ci verrà inviato via email.
Cinema 4D al suo avvio propone l’installazione di eventuali update e la  localizzazione in italiano, caratteristica quest’ultima encomiabile, stante l’abituale mancanza del supporto alla nostra lingua nei prodotti professionali dedicati al video e alla grafica.
Completata l’installazione e l’attivazione di After Effects CC e di Maxon Cinema 4D Lite in bundle, passiamo ora alla disamina di uno dei più famosi software di compositing video soffermandoci sulle novità che più stanno raccogliendo consensi tra gli addetti ai lavori.

Uno sguardo a After Effects CC: la GUI e le principali novità
Già al lancio di After Effects CC, veniamo accolti dal nuovo logo che precede l’apertura dell’applicazione, caratterizzato da poligoni di vario colore che sembrano voler fuoriuscire dallo schermo, quasi a sottolineare ed anticipare le capacità del software sempre più 3D-oriented.
La GUI del programma non presenta sostanziali differenze rispetto a quanto già osservato nelle precedenti versioni, ma ciò non deve trarci in inganno: in realtà nuovi e potenti strumenti arricchiscono e facilitano le operazioni di video compositing, aumentando la versatilità del software a dismisura e rendendolo sempre più indipendente da plug in di terze parti e altre applicazioni, a tutto vantaggio del workflow.
Purtroppo ancora una volta manca la compatibilità con la modalità full screen di Mountain Lion, pecca perdonabile se consideriamo che anche Motion 5, la soluzione software di Apple per il compositing video e l’effettistica,  ne è fino ad oggi priva.
Il layout grafico è come sempre suddiviso in pannelli che possono essere facilmente riorganizzati a seconda delle proprie esigenze. La timeline rappresenta il fulcro dell’applicazione, ovvero lo spazio per la creazione di una composizione ove organizzare su più livelli il materiale sorgente multimediale (elementi di metraggio), e il visualizzatore Composizione la finestra sull’anteprima del filmato che stiamo realizzando.

La Terza Dimensione
Già con la versione CS6, Adobe ha implementato nel suo software di postproduzione un potente strumento per la tracciatura 3D di filmati 2D che nella gran parte dei casi ha reso inutile l’uso di plug in e  costosi software di terze parti dedicati come Syntheyes  e Bonjour, velocizzando e semplificando il lavoro. Lo strumento Tracciatore videocamera 3D analizza un filmato e individua dei punti di riferimento ai quali àncora dei trackers, che permettono di ricreare con assoluta precisione il movimento di una camera virtuale in uno spazio 3D, che si muove in sincrono con la camera reale che ha ripreso il filmato sorgente (fig.5). Tale tecnica, conosciuta anche come matchmoving 3D, consente di inserire nel video oggetti 3D virtuali realizzati con programmi  di modellazione, restituendo un risultato assolutamente credibile, anche grazie alle all’applicazione di luci, ombre e alla correzione dei colori  coerentemente con la scena: gli oggetti 3D virtuali appaiono come parte integrante del filmato e non semplici elementi aggiunti in un secondo tempo!

 

 

 

 

After Effects CC non solo migliora le performance dello strumento Tracciatore videocamera 3D,  ma facilita e automatizza l’integraziome con uno dei programmi leader nella modellazione 3D, Maxon Cinema 4D, da sempre companion preferenziale di Afer Effects in produzioni televisive e cinematografiche. Grazie alla tecnologia Cineware di Maxon, After Effects CC implementa adesso la Live Pipeline 3D, che rende possibile lavorare nativamente nel prodotto Adobe i progetti 3D creati con Cinema 4D come livelli, senza doverli prima renderizzare all’interno del software Maxon, quindi riaprire gli oggetti in C4D per eventuali modifiche che verranno automaticamente apportate anche in After Effects CC: in definitiva la possibilità di un continuo switch tra le due applicazioni,  sempre senza rendering intermedi e con drastiche riduzioni dei tempi e notevole ottimizzazione del flusso di lavoro.

La presenza della versione light di Cinema 4D in bundle con After Effects CC rappresenta un alto valore aggiunto, permettendo  senza costi aggiuntivi l’accesso a gran parte degli strumenti Maxon presenti nella versione full a pagamento.
Il Rotoscoping
Un’altra tecnica molto usata nella postproduzione è il rotoscoping, che consente lo scontorno di immagini in movimento e si rende necessaria in tutti quei casi in cui non sia possibile ricorrere al chromakey, generalmente utilizzato per mascherare un soggetto e sostituire al volo lo sfondo, “forando” un colore, generalmente il blu o il verde. Qualora però lo sfondo da “forare” non fosse di colore uniforme, per esempio un paesaggio,  sarà necessario eseguire gli scontorni fotogramma per fotogramma, con notevole dispendio di tempo.  Adobe con After Effects è venuta già incontro all’esigenza di velocizzare ed automatizzare la tediosa operazione con lo Strumento Pennello a rotoscopio: sarà sufficiente eseguire sul primo fotogramma uno scontorno anche piuttosto approssimativo perché After Effects, grazie a complessi algoritmi, continui in automatico con i successivi fotogrammi, sempre consentendo un eventuale accurato intervento manuale per correggere possibili imprecisioni. Oggi After Effects CC affianca al potente strumento per il rotoscoping, lo Strumento di miglioramento dei bordi, un vero toccasana in tutti quei casi in cui i bordi delle immagini da scontornare si presentino frastagliati e sfumati, come con alberi e capelli.

Altra grande novità di After Effects CC è lo strumento Stabilizzatore alterazione VFX per una stabilizzazione selettiva: analizza la scena, la traccia e  ci consente poi di cancellare i trackers relativi alla porzione su cui non si vuole applicare la stabilizzazione, così da operare esclusivamente sulla parte che si intende stabilizzare.

Tante altre novità, tra cui il Ricampionamento bicubico, utile nei ridimensionamenti senza perdita di dettagli delle immagini, e il  Pixel Motion Blur, per conferire maggiore fluidità alle immagini scattose realizzate  con  una velocità dell’otturatore elevata, rendono After Effects CC un software che non teme rivali sul versante della versatilità e della completezza.

Conclusioni:
After Effects ancora una volta si conferma come piattaforma leader nel compositing video avanzato rappresentando nella sua ultima incarnazione una soluzione sempre più completa e, ora più che mai, orientata al 3D in virtù dell’integrazione con Cinema 4D, offerto in bundle in versione light.

Anche su Mac gode di una corsia preferenziale,  stante la mancanza di un prodotto targato Apple veramente in grado di competere in termini di versatilità e completezza. Dopo la dismissione parecchi anni addietro del costoso Shake, software di motion graphic con la sua ostica gestione a nodi, protagonista nei titoli di coda di film come “Il Signore degli Anelli”, Apple ha preso in prestito alcune delle sue tecnologie per creare Motion. Il software Apple di computer graphic,  da tempo alla sua quintarelease,  gode certamente della  semplicità e intuitività tipiche dei prodotti di Cupertino che lo rendono strumento ideale per la realizzazione di progetti anche complessi e in realtime, ma l’impossibilità a gestire l’asse Z  rappresenta una grossa pecca a cui ancora oggi Apple non ha posto rimedio e taglia fuori Motion da qualsiasi produzione che vada oltre i confini delle dimensioni X e Y.

Prezzo al pubblico: Adobe After Effects CC è disponibile in modalità abbonamento a 24.59 Euro al mese  con uno sconto del 40% per chi decide di abbonarsi prima della fine di Luglio 2013. E’ presente anche all’interno della Creative Suite di Adobe al costo complessivo mensile di 61,49 Euro anche questi scontabili per chi acquista in questo mese.

Nelle prossime settimane metteremo in linea alcuni video tutorial per aiutarvi a lavorare con le funzionalità del nuovo After Effects.

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