Il 13 novembre scorso il giudice William Alsup ha emesso un giudizio preliminare per lo scontro che vede contrapposti Apple e Psystar nella causa intentata dalla casa di Cupertino contro la piccola società della Florida per infrangimento del copyright e per aver installato Mac OS X su computer non autorizzati. Psystar ha violato il Digital Millennium Copyright Act (la legge sul copyright che implementa i due trattati del 1996 dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale) “circuendo le barriere di protezione Apple che impediscono l’installazione del sistema operativo su hardware di terze parti”.
“Psystar ha infranto i diritti esclusivi di Apple di lavorare su Mac OS X” si legge ancora nel giudizio. “In particolare, essa ha effettuato tre modifiche: rimpiazzato il bootloader standard con un bootloader diverso per abilitare l’uso di copie non autorizzate di Mac OS X su computer Psystar, ha disabilitato e rimosso file ed estensioni al kernel di Apple, ha aggiunto estensioni non-Apple al kernel”.
Il giudice Alsup ha anche negato l’istanza di Psystar nella quale essa chiedeva un giudizio su quello che era a loro dire un uso improprio del copyright da parte di Apple.
Il giudizio preliminare non significa che la causa in corso sia chiusa; rimangono ancora varie questioni da risolvere: Apple, ad esempio, asserisce che Psystar ha violato contratti, violato e indebolito il marchio, avviato un’attività con competizione di tipo sleale e altro ancora.
Un nuovo incontro è stato fissato per il 14 dicembre, mentre il processo dovrebbe svolgersi a gennaio del 2010. La decisione del giudice Alsup è stata emessa dopo che le società hanno richiesto di comune accordo il summary judgments, rivelatosi notevolmente positivo per Apple e una sconfitta a tutto campo per Psystar.
Psystar, lo ricordiamo, è saltata alla ribalta internazionale dopo aver cominciato a commercializzare PC assemblati e con software modificati con pratiche poco ortodosse per far funzionare Mac OS X. Tra le tante grane che Psystar dovrà risolvere anche il programma di commercializzazione per rivenditori, la messa in vendita dell’hack software per installare Snow Leopard rivelatosi nient’altro che la scopiazzatura di software preesistente.