Apple aveva intavolato trattative per la conquista di AdMob, settimane prima di quelle poi finalizzate da Google. A darne informazione è l’affidabile Bloomberg in un articolo pubblicato nel corso del week end.
Il mercato pubblicitario di AdMob è in questo momento uno dei più redditizi tanto che Susan Wojcicki, vice presidente della gestione dei prodotti di Google, ha definito AdMob «la quintessenza delle start-up della Silicon Valley, in grado di generare una crescita impressionante del giro d’affari su base annuale». La conquista della società avrebbe proiettato Apple in un settore esplosivo e sempre più centrale, dando a Cupertino la possibilità di costruire un assetto strategico dirompente, visto che il principale target per la distribuzione dei contenuti di AdMob è iPhone. Numerose applicazioni gratuite si sostengono finanziariamente usando banner di AdMob e questo avrebbe consegnato ad Apple un’ulteriore leva di controllo dell’intero ecosistema costruito intorno al suo telefono.
L’assetto degli interessi strategici di Google non è molto diverso da quello di Apple visto che la grande “G” possiede una piattaforma mobile, Android, anche se non costruisce l’hardware, ma ne sviluppa comunque sistema operativo e servizi. AdMob andrà ad aggiungere un moltiplicatore agli ingranaggi di Android; le competenze della società per la pubblicità on line porteranno nuove opzioni di supporto dei servizi mobili concessi gratuitamente e miglioreranno anche le prospettive di profitto degli sviluppatori che scelgono Android.
In ogni caso Google, in recentissime dichiarazioni, ha comunque detto di essere interessata a mantenere in vita tutti gli attuali contratti stipulati di AdMob, inclusi, quindi, anche quelli che si fondano su iPhone. Non è detto che Apple avrebbe fatto scelte simili a quelle attuate da Google.
[A cura di Mauro Notarianni]