In questi giorni Microsoft si è messa d’impegno per migliorare il servizio Live della sua piattaforma per i giochi Xbox, basata sulla console Xbox 360. E ha messo l’integrazione a Twitter e Facebook (che Macity sta alacremente testando, come vedrete nei prossimi giorni) per tutti gli abbonamenti Gold a pagamento. Però ha anche fatto una “brutta sorpresa” a molti.
Infatti, di circa 20 milioni di utenti del servizio, un milione è stato “bannato” dal sistema a causa dell’intraprendenza mostrata in passato. La maggior parte delle console “modificate”, cioè aperte o via software o con chip che sbloccano la possibilità di usare giochi copiati e masterizzati in casa dopo averli scaricati, adesso non può più accedere a Live.
L’amara scoperta ha riguardato circa 1 milione di utenti, che sono “scivolati fuori”, almeno fino a quando chi ha creato l’hack per i giochi copiati non riuscirà a trovare un nuovo sistema che rimetta “in regola” virtualmente i malandrini. L’eterno guardia e ladri del mondo digitale.
Intanto negli Usa c’è chi si è messa in contatto con lo studio texano Abington IP per fare una class action contro Microsoft, sostenendo in buona sostanza che, anche se craccata, la console ha diritto di accedere ai servizi online a pagamento. E che oltretutto Microsoft non ha diritto di utilizzare dati “estratti” dalla console senza preavviso agli utenti, cioè l’informativa del crack rilevata a distanza dai server Live di Microsoft.
I maligni, infine, sostengono che Microsoft stia facendo un gioco ancora più sporco, riportano alcuni forum che parlano della class action. Ovvero che l’azienda avrebbe messo in piedi la cancellazione degli account Live Gold e Silver soprattutto per chi utilizza Call of Duty Modern Warfare 2, gioco-capolavoro dei record prodotto da Activision e che starebbe penalizzando il successo dei giochi prodotti come prima parte da Microsoft, oppure insieme alle sue seconde parti.