Gli sviluppatori del software 3D Blender impegnati da diversi anni nello sviluppo di un software open source potente e molto interessante hanno rilasciato la versione 2.5 “alpha” (una pre-release) del programma. Blender mette a disposizione tool per mappature UV, simulazioni di fluidi, di rivestimenti, di particelle, altre simulazioni non lineari e per la creazione di applicazioni/giochi 3D. La nuova versione vanta un’interfaccia utente rinnovata (con un layout di semplice gestione), con nuove icone, un file browser e un sistema che consente la personalizzazione delle abbreviazioni di tastiera e la personalizzazione del programma tramite script Python.
Altre caratteristiche degne di note sono: il supporto per finestre multiple, suddivisibili a loro volta in più aree di editing, zone e sotto-regioni 3D per modifiche interattive. Il propery editor è stato riprogettato: non c’è più la finestra a bottoni della versione precedente, ma è stato reso più flessibile e progettato in modo più da essere personalizzabile e nascondere le proprietà che non si desiderano visualizzare.
Il nuovo Blender supporta i sistemi operativi a 64 bit (per quanto riguarda specificatamente Mac OS X è stato necessario riscrivere la gestione delle finestre in Cocoa, un importante passo avanti per la versione Mac). Per quanto riguarda, invece, le animazioni sono supportate le curve-F (raggruppabili in azioni) instanziabili e raggruppabili in layer integrabili in modo non distruttivo con l’editor NLA. Anche l’editor è stato modificato e supporta ora oggetti multipli, animazioni non lineari e nuove funzionalità per l’animazione di figure e creazione di espressioni. Riguardo agli effetti fisici sono ora simulabili anche fumo, nuvole, fuoco ed effetti particellari
Ricordiamo che l’applicazione deriva da un software sviluppato internamente dallo studio di animazione olandese NeoGeo. L’autore principale, Ton Roosendaal, fondò la società Not a Number Technologies (NaN) nel 1998 per continuare a sviluppare e distribuire il programma, inizialmente distribuito come software proprietario a costo zero (freeware) fino alla bancarotta della società 2002. I creditori acconsentirono al rilascio del programma come software libero con licenza GNU General Public License, per il pagamento una-tantum di 100.000 euro. Una campagna di raccolta fondi consentì di raggiungere velocemente l’obiettivo e rilasciare il codice sorgente. Il progetto è molto attivo ed è guidato dalla Blender Foundation, organizzazione danese non-profit con uffici ad Amsterdam che ha lo scopo di seguire e incrementare lo sviluppo di Blender.
[A cura di Mauro Notarianni]