Avvio rapido e piacevolmente veloce per navigare sul Web e, anche se incompleto, sufficientemente stabile per l’utilizzo quotidiano. Sono queste in sintesi le prime impressioni di utilizzo raccolte con Google Chrome, l’atteso browser alternativo made in Google atteso ormai da mesi sulla piattaforma della Mela dopo lo sbarco su Windows.
Dal primo clic sull’icona colorata fino all’avvio, pronto per rispondere ai comandi dell’utente, Chrome risulta sorprendentemente veloce: la sensazione di velocità prosegue poi durante la navigazione. Pur essendo ancora in versione beta, Chrome carica velocemente anche le pagine Web più ricche e complesse, visualizzandole senza alcun problema. Senza ricorrere al cronometro, Chrome dimostra di essere un browser estremamente veloce alla pari e forse anche di più di Safari, distanziando agevolmente Firefox che a questo punto rimane un browser molto affidabile ma che deve accontentarsi del terzo posto nella gara di velocità dei browser per la Mela.
Per confermare le impressioni iniziali abbiamo eseguito due giri di prove con il test SunSpider che misura la velocità di esecuzione dei browser per il codice JavaScript. Per entrambe le sessioni Safari è risultato il browser più veloce nel gestire JavaScript (496,8 millisecondi e 485,2 millisecondi) seguito a breve distanza da Chrome in beta per Mac (561,8 millisecondi e 569 millisecondi) mentre dal confronto Firefox rimane sempre in terza posizione a lunga distanza dai primi due (3016,8 millisecondi e 2941 millisecondi). Anche se SunSpider calcola la velocità esclusivamente per il codice JavaScript il test prende in esame diverse istruzioni e controlli che vengono ampiamente utilizzati per la creazione delle pagine Web più complesse, offrendo così un indice piuttosto fedele delle prestazioni complessive di un browser.
Durante le prove effettuate però Chrome, nella navigazione reale di tutti i giorni, sembra leggermente più reattivo e veloce di Safari, in ogni caso si tratta di differenze contenute. L’impressione di lentezza invece rimane, confermando così i risultati di SunSpider, per Firefox che dopo un giro di prova con Safari e Chrome risulta decisamente un po’ troppo macchinoso.
E’ ancora presto però per abbandonare Firefox e Safari per adottare a tempo pieno Chrome. Il browser di Big G è perfetto per una sessione veloce in Rete ma non offre ancora tutti gli strumenti indispensabili per diventare il browser predefinito del Mac. Anche se non siamo interessati ai plugin, disponibili in Chrome per Windows ma ancora attesi per Mac, anche il navigatore del Web più occasionale sentirà invece la mancanza di una gestione completa dei Preferiti.
Al primo avvio comunque Chrome importa i nostri preferiti da Safari alleviando parzialmente all’inconveniente e permettendoci di effettuare le prime sperimentazioni. E’ poi possibile aggiungere nuovi preferiti ma non organizzarli in cartelle. Mancano anche il gestore per i cookie e la gestione per i certificati, infine qualche problema di giovinezza lo si paga anche in termin di scorciatoie da tastiera. Per esempio l’abituale comando Mela e simbolo + per ingrandire la visuale sulla pagina Web corrente non funziona. La scorciatoia di serie è infatti Mela più il simbolo dell’uguale, costrigendoci così sui portatili a premere il tasto mela, il tasto shift e il tasto 0 per l’uguale. Nulla di preoccupante anche se un poco fastidioso.
Nonostante le assenze ancora da colmare un giro di prova con Google Chrome è consigliato a tutti gli utenti della Mela, anche quelli meno inclini alle sperimentazioni. Il browser di Big G è super veloce e anche stabile, offrendo così una navigazione Web decisamente piacevole. Questa caratteristica permette di superare le limitazioni della Beta ora disponibile, inclusa quella di un aspetto grafico non proprio al passo con Mac OS X e l’interfaccia estremamente curata di Safari.
Google Chrome in Beta per Mac può essere scaricato a partire da questa pagina Web.