Tempo fino all’11 gennaio per modificare sostanzialmente Word. Poi, se Microsoft non dovesse adempiere, verrà bloccata la vendita a seguito del giudizio in appello della corte federale dello stato di Washington, negli Usa (dove ha sede Microsoft).
Questo il giudizio emerso lo scorso agosto a seguito della sentenza in appello che vede contrapposto il colosso di Redmond e la i4i LP di Toronto, piccola azienda canadese che ha vinto una causa da quasi 290 milioni di dollari collegata all’uso dell’XML dentro il software per la videoscrittura.
à l’aggiornamento della sentenza, già dura di per sé, a colpire oggi Microsoft: secondo i giudici “una piccola azienda stava portando avanti il suo brevetto sul mercato quando ha sofferto una forte perdita di mercato, di riconoscibilità del suo marchio e della fiducia dei suoi clienti, a seguito dei comportamenti di Microsoft”. L’azienda, secondo i tre giudici che hanno stabilito le motivazioni della sentenza, “ha preso l’80% del mercato degli XML custom grazie a Word, forzando i4i a cambiare strategia di business”.
La piccola azienda canadese, che produceva il suo add-on per Word, ha fatto causa a Microsoft nel 2007 dopo aver visto il suo prodotto “inghiottito” dal colosso di Redmond, che lo ha riutilizzato praticamente ignorando i brevetti depositati dall’azienda di Toronto.
Oggi secondo gli analisti Office, di cui Word è il “pezzo pregiato”, viene utilizzato da circa 500 milioni di persone e contribuisce alle vendite miliardarie della business unit più grande di Microsoft: 18,9 miliardi di dollari in fatturato nel 2009 solo da questa sezione.