L’anno che sta per iniziare sarà l’anno della lotta per i contenuti digitali. Libri, soprattutto. L’editoria cambierà radicalmente faccia. In questo scenario, si sono delineati i principali attori: Amazon con il suo Kindle, Google, Barnes & Noble, Sony e vari altri (tra i quali potrebbe presto far capolino anche Apple). Mancava però ancora qualcuno.
Sono gli hacker, e sono arrivati alla grande. Parrebbe infatti che un gruppo di smanettoni, attratti come falene dal fuoco all’idea di rompere i lucchetti digitali che vincolano i contenuti di Kindle realizzato da Amazon, sia riuscito a fare strage dei Drm. E che adesso si possa cominciare a ragionare dell’idea di copiare i contenuti di Kindle su altri apparecchi.
Le notizie provengono dal mondo Pc. Infatti, è la disponibilità di Kindle in versione software per Windows quella che ha permesso di ottenere il trofeo digitale. Sarebbe stato forzato il formato “.AZW”, formato proprietario di Amazon derivato dal formato MOBI di Mobipocket, società che è stata acquisita anni fa dalla stessa Amazon. La forzatura digitale permetterebbe di copiare i testi su altri lettori.
A fare da chiave di volta è un software, realizzato dall’hacker “I love cabbages”, che si chiama Unswindle. capace di convertire il formato di libri in AZW in un altro, compatibile con un buon numero di altri dispositivi. Per funzionare, secondo l’hacker il software deve essere usato con MobiDeDrm, un altro software capace di eliminare la protezione digitale.
Non c’è solo l’hacker “I love cabbages” a fare il lavoro di “rimozione del DRM” (che è ovviamente illegale). Anche un altro hacker israeliano sarebbe riuscito a far saltare la protezione del Kindle di Amazon. L’azienda da Seattle ancora non ha commentato.
Intanto, sul suo blog “I love cabbages” fa una interessante osservazione sulla relativa facilità con la quale gli è stato possibile “forzare” i lucchetti digitali dei libri di Amazon come di quelli in formato protetto da Adobe o da Barnes & Noble: “Sto cominciando seriamente a pensare che i fornitori di libri in formato digitale vogliano attivamente che i lucchetti digitali vengano forzati”.