Neanche lo spirito di Natale blocca il tavolo etico del Sunshine State dal vietare un sentimento spontaneo e talvolta anche molto profondo tra due parti contrapposte del procedimento legale: giudici e avvocati. Questo perlomeno è quanto è stato deciso in Florida.
Il Judicial Ethics Advisory Committee della Corte Suprema della Florida ha infatti optato per il proibizionismo. Nessun collegamento sarà possibile su Facebook tra giudici e avvocati, tra magistrati e procuratori. In nessun modo si potrà stabilire un legame così intimo e profondo all’interno del pentolone del social networking, legalmente parlando. Perlomeno in Florida.
La decisione è tale da far scuotere alle fondamenta l’intero sistema delle relazioni informali. Però, è anche vero che secondo il Comitato che presiede la Giunta del Tavolo Etico, stringere cotale legame di amicizia in rete viola una delle regole canoniche dello Stato, in cui si è estremamente ristretti per quanto attiene ai rapporti e alle influenze che possano nuocere o portare pregiudizio all’attività super partes e imparziale del giudice.
à vero, si sostiene, che il rapporto tra giudici e avvocati sia quotidiano e quindi non di scandalo da un punto di vista teorico. Però, dall’esterno, ci sarebbe di che pensare se si vedessero giudici e avvocati amici pubblicamente su Internet, legati da singolari rapporti para-massonici. Quindi, chi in Florida fosse avvocato o giudice, e amico di giudice o avvocato, deve ricorrere al verbo nuovo del New Oxford American Dictionary 2009: “to unfriend”, smettere di essere amici. Per salvare la faccia, la reputazione e la sanzione comminabile dal comitato etico.