Una volta un giornaletto satirico italiano pubblicava una rubrica chiamata “interceptor”. In puro stile delle altre pubblicazioni analoghe di quei fogli, Interceptor riportava un presunto flusso di coscienza intercettato con uno scanner radio acceso sulle frequenze dei telefoni cellulari analogici, gli Etacs
Nell’Italia dei Mondiali di calcio e di Montezemolo che faceva pubblicità pubblicamente allo StarTac di Motorola come avveniristico pezzo di tecnologia delle comunicazioni finalmente personali, la rubrica gettava uno sguardo inedito sul cafonal imperante, che avrebbe partorito i mostri della ragione e della società dei due decenni successivi. Tutto in chiaro, perché l’analogico bastava un’antenna per captarlo.
Poi, con l’avvento della telefonia mobile digitale, il GSM, il problema si fece più complicato. à sempre possibile l’intercettazione, ma avviene in centrale o con apparecchi forniti dai venditori alle forze dell’ordine, perché la telefonata digitale nell’etere non viaggia più in chiaro, ma protetta da un sistema di crittografia. In pratica, il segnale viene protetto e offuscato con un algoritmo che però è basato solo su una chiave di 64 bit. Troppo corta, troppo facile forzarla anche con la forza bruta, cioè il sistema più rapido e meno efficiente.
Le aziende telefoniche non vogliono tuttavia investire in aggiornamenti del sistema, e il risultato è che l’algoritmo A5/1 utilizzato dai GSM (molte reti UMTS 3G utilizzano la versione a 128 bit chiamata A5/3, relativamente più sicura) è attaccabile e “smontabile” in maniera relativamente facile. Lo ha capito e lo va dicendo da tempo un esperto in particolare, Jarsten Nohl, che ha deciso di presentare in una conferenza a Berlino i risultati della sua attività . In pratica, Nohl dimostra sulla carta, com’è caratteristico di questo tipo di lavori accademici sul campo, come sia possibile prendere e smontare il sistema, senza pietà . Intercettando e rendendo comprensibili le conversazioni. Il tutto usando un semplice PC.
Cos’è successo poi? Assolutamente niente. Gli esperti delle grandi compagnie telefoniche di tutto il mondo, operatori e produttori, si sono dimostrati assolutamente non impressionati. Non serve a niente, non funziona, chi se ne importa, sono stati gli atteggiamenti più diffusi. Certo, adesso ci sarà un po’ di isteria da parte dei soliti giornalisti scandalistici, dicono, ma non cambierà niente. Tutto già noto, tutto già risolto. Vedremo se la scoperta, basata su un software che a quanto pare è stato già distribuito tramite BitTorrent, funzionerà davvero o sarà un semplice petardo nella notte.