La domanda è surreale e potrà essere sciolta solo tra qualche settimana, a quanto pare. Quello che Apple intende presentare sarà il più piccolo e leggero dei MacBook o il più grande e prestante degli iPhone/iPod touch? A seconda della scelta, può cambiare radicalmente lo scenario e le chances di successo dell’apparecchio di Apple del quale oramai tutti hanno una opinione anche se nessuno è sicuro nemmeno della sua esistenza.
Ok, che esista è molto probabile: se Steve Jobs salisse sul palco e presentasse il teletrasporto per tutti o un’astronave per andare su Marte, probabilmente in molti resterebbero lo stesso delusi. Figuriamoci se fosse una nuova Apple Tv dotata di canali in streaming e sintonizzatore digitale. Però, diciamoci la verità : di che cosa stiamo parlando realmente ancora nessuno lo sa.
Che cos’è l’apparecchio “iTablet” o “iSlate” o “iPad” o “Magic Slate” di cui in tanti vanno parlando? C’è chi dice addirittura se sia piaciuto o no a Steve Jobs, quali componenti avrà , come sarà fatto, quali difficoltà ha avuto nel nascere, quali usi potrà adattarsi ad adempiere, quali strategie commerciali e quali rivoluzioni digitali ci sono dietro. La cosa che appare francamente più surreale è che ci sono anche quelli che già lo criticano. Senza non diciamo averlo visto, ma proprio senza che nessuno sappia ancora se esiste o che sia stato ufficialmente presentato o semplicemente dichiarato quali caratteristiche di massima possa avere.
Touch, multitouch, con o senza 3G, tastiera fisica oppure no, basato su Mac OS X o su iPhone OS? Schermo da sette o da dieci pollici o qualcosa d’altro? Porte e connessioni? Tutto chiuso? Batteria che dura un giorno, una settimana o un paio d’ore? Sarà un piccolo MacBook oppure un grande iPhone/iPod touch? Verrà venduto direttamente o sussidiato da qualche soggetto come ad esempio le compagnie telefoniche? Servirà per leggere, per guardare video, per lavorare, per divertirsi?
In questa fase, alle volte a nostro avviso è più intelligente e sicuramente più interessante fare le domande giuste (e poi ricordarsi di verificare le risposte) piuttosto che azzeccare ipotesi che non stanno né in cielo né in terra. Tutti sappiamo come vorremmo che fosse e abbiamo già provato ad analizzare attentamente le ipotetiche funzionalità dei tipi di apparecchi ai quali Apple potrebbe lavorare da tempo, oltre a restituire ampio spazio ai vari rumors più o meno affidabili provenienti dalla rete.
Però, valga solo una considerazione. Quando nel 2006 era diventato alquanto certo che Apple avrebbe realizzato un telefono, la sua presentazione ai primi di gennaio del 2007 durante il MacWorld di San Francisco colse tutti di sorpresa. Non tanto e non solo perché l’iPhone univa tre cose: telefono, navigatore internet e iPod, ma anche perché portava una notevole innovazione: lo schermo multi-touch con una interfaccia realmente inedita sul pianeta (oggi, qualsiasi apparecchio gli utenti si trovino davanti provano a toccarlo con le dita, come se l’interfaccia multi-touch potesse essere anche retroattiva: ci sono telefoni Nokia, Samsung e Motorola del 2008 che paiono prodotti negli anni Settanta!). E poi, quando l’apparecchio era “solido” e già in commercio da un anno, Apple ha lanciato con la versione 2.0 il suo App store, e ha rivoluzionato ancora una volta il gioco.
Quella frase quasi banale detta da Steve Jobs durante la presentazione del primo iPhone, cioè che la mancanza di tasti era una libertà perché consentiva di aggiornare l’interfaccia a nuove funzionalità neanche immaginabili al tempo della progettazione non poteva in realtà essere più profetica. Era uno dei piccoli “suggerimenti” che Jobs spesso offre, come aspetto razionale e logico delle sue presentazioni altrimenti molto emotive. Adesso, in assenza persino dell’ammissione dell’esistenza di un iTablet, figuriamoci dei “suggerimenti” razionali di Jobs o delle sue funzionalità , come possono così tanti pretendere di sapere come sarà l’oggetto del futuro?