Il sistema operativo di Apple è “fermo” alla versione 2.1 di OpenGL, il “motore” software grafico che permette all’interfaccia e a tutte le applicazioni che dipendono dal sistema operativo di sfruttare le capacità tecnologiche dei chip grafici. Questo, nonostante la GPU integrata o discreta presente in numerosi Mac attualmente in commercio supporti sia la versione 3.0 che gli aggiornamenti 3.1 e 3.2. Queste due ultime release non sono semplici versioni progressive ma miglioramenti specifici mirati per determinati tipi di necessità .
Adesso, però, pare che le cose comincino a sbloccarsi. In particolare, la prossima versione di Mac OS X attualmente a disposizione degli sviluppatori per un primo giro di beta testing e per verificare la compatibilità delle loro applicazioni, vale a dire la 10.6.3, conterrebbe infatti il supporto per alcune delle API di OpenGL 3.0. Non tutto il set, ma semplicemente di alcune parti. Il problema nella transizione dalla versione 2.x all’attuale 3.0 sta nella retro-compatibilità , che potrebbe generare non pochi problemi, visto che non c’è discontinuità di versione del prodotto principale, cioè del sistema operativo. Apple avrebbe potuto, ma i tempi non coincidevano e comunque non sarebbe stato strategicamente prudente, passare alla versione OpenGL 3.0 con Snow Leopard.
Gestire questa transizione avrebbe richiesto un ulteriore sforzo nel creare i driver opportuni per tutti i chip grafici (cosa che si può fare solo lavorando con gli ingegneri delle case produttrici e non richiede poco tempo), e avrebbe messo fuori gioco molti software, oltre a richiedere pesanti cambiamenti proprio in quella conversione delle applicazioni (a partire da Finder che con Snow Leopard è diventato Cocoa e 64 bit) che venivano passate al nuovo ambiente a 64 bit.
In ogni caso, Apple sta a quanto pare lavorando per incrementare il supporto alla versione 3,0, richiesta non solo da chi fra le software house produce giochi, ma anche da chi utilizza in maniera più o meno consistente la parte grafica dei Mac. In generale, pare che il lavoro di Apple si stia concentrando correttamente su una semplificazione e ripulitura delle API esistenti e sulla integrazione con le nuove, lasciando immaginare un percorso di transizione che non sarà breve però non sarà neanche traumatico.