Apple sarebbe talmente in difficoltà per la ben nota vicenda degli schermi difettosi degli iMac da 27 pollici al punto da offrire ai clienti che si sono trovati a fronteggiare molteplici macchine colpite dal bug dello “schemo giallo”? A raccontare la storia che sancirebbe (o avrebbe sancito come vedremo), al di là di ogni dubbio che Cupertino è con l’acqua alla gola con le macchine all on one, è stato nella tarda mattinata di oggi Gizmodo, un sito che più di altri sta seguendo da vicino questa vicenda.
Secondo il giornalista Mark Wilson, che citava nel suo articolo alcuni clienti, gli addetti di Apple avrebbero offerto addirittura il 15% del prezzo del computer a coloro che si sarebbero convinti a restituire definitivamente il computer, qualche cosa di davvero inusuale per non dire di incredibile e che in quanto tale è stato citato da innumerevoli siti Internet.
In realtà , nel corso della serata, lo stesso Gizmodo avrebbe raccolto che differenti voci ridimensionerebbero i termini della questione. Il 15% offerto sarebbe di fatto una sorta di rimborso del costo di spedizione del computer, inclusivo delle tasse e di altri costi. In pratica non si tratterebbe di un risarcimento, ma di una sorta di bonus che evita al cliente finale di pagare quel che dovrebbe per la restituzione del computer in via definitiva e che, per altro, secondo altri utenti che si sono espressi in merito su Internet, non sarebbe neppure un fatto particolarmente nuovo. In alcune occasioni Apple avrebbe infatti offerto rimborsi percentuali pari se non superiori al 15% del prezzo a clienti che per le più disparate ragioni si sono trovati ad affrontare problemi che il servizio clienti non è stato in grado di risolvere in tempi brevi o in via definitiva.
Ma al di là di quel che significa e quel che copre il 15% di cui parla Gizmodo, sembra ormai assodato, stando a quanto riferisce lo stesso sito, che i casi di schermi difettosi hanno raggiunto un limite di guardia. Un rivenditore britannico segnalerebbe un arretrato da soddisfare pari ad oltre 230 display; difficile dire se si tratti dell’effetto del rumoreggiato stop alla produzione dei pannelli in attesa di una soluzione definitiva o semplicemente del grande numero da sostituire oppure di una combinazione delle due cose.
Per ora le uniche certezze sono che i tempi di consegna delle macchine in Europa restano fissi a tre settimane, che i rivenditori hanno visto pochissimi iMac da 27 pollici e che in tutto il mondo si segnalano diversi casi di clienti che si sono visti recapitare non una e neppure due macchine difettose, ma anche tre e oltre. Tutto questo mentre Apple non conferma alcuno dei rumor in circolazione sulla rete, nè quello di una difettosità superiore alla norma nè quello che vuole le linee di assemblaggio ferme.