Ha annunciato che tra un anno circa uscirà la sua biografia autorizzata: il traguardo dei 55 anni, dopo un tumore e un trapianto di fegato, non è secondario. Nel mezzo del cammino della sua vita, Steve Jobs ha deciso di ripercorrere le tappe fondamentali, probabilmente con il desiderio di rendere esplicita anche la sua versione della storia tante volte messa in croce dai biografi non autorizzati che hanno cercato di tracciarne il profilo partendo da interviste, fatti risaputi e indiscrezioni talvolta poco verificate.
Steve Jobs ha parlato diffusamente della sua vita personale solo una volta negli ultimi anni. à stato un momento tuttavia spettacolare: il suo discorso intitolato “Stay Hungry Stay Foolish” ne è la prova e testimonianza anche oggi. Per il resto, al di là delle sue celeberrime presentazioni durante gli eventi ricorrenti o speciali del mondo Apple, Steve Jobs ha sempre mantenuto un profilo molto basso come personaggio pubblico. Misurate le sue apparizioni, mitologiche (e sempre sognate dai giornalisti) le sue rare interviste, spesso ficcanti e sarcastiche le sue dichiarazioni. Al suo posto, Jobs preferisce che parlino prodotti e servizi della sua azienda.
L’uomo che è stato paragonato a Mosé non tanto e non solo per l’iPad (la “tavoletta” della Apple) quanto per le costanti transizioni a cui ha abituato gli utenti Apple: da Mac OS 9 a OS X, da PowerPc a Intel, da un mondo prevalentemente di computer a uno basato più su apparecchi mobili (iPod, iPhone e adesso iPad, oltre ai MacBook Pro), da un mondo di vendita tramite partner a una catena di negozi la più ricca e redditiva al metro quadro nelle grandi città Usa, è il pilastro fondamentale di Apple. Nonostante negli ultimi anni, dopo la malattia, l’azienda abbia dimostrato che i suoi vertici hanno interiorizzato il “metodo Jobs” e sono in grado di far funzionare le cose anche senza di lui, il “vecchio patriarca” ha comunque un ruolo fondamentale sia nelle grandi scelte strategiche sia nella capacità di far realizzare prodotti al di sopra della media del mercato che di convincere le persone del loro utilizzo.
Steve Jobs di mezza età è anche molto diverso dal ragazzo genio e sregolatezza, dal carattere impossibile che aveva fondato Apple con Steve Wozniak nel 1976 (il 1 di aprile) e che poi ne è stato espulso nel 1985, causa temperamento incontrollabile. L’uomo ha il controllo dei suoi nervi e del suo temperamento, ma rimane sempre spinto da quella forza interiore potente e inarrestabile che gli consente di dare il massimo e di ottenerlo anche da chi gli sta intorno, come non mancano di ricordare i suoi ex collaboratori. Cento di questi giorni, allora, Mr. Steve Jobs