Opera lancia una causa antitrust contro Microsoft. Lo scenario prescelto dalla società norvegese specializzata in browser per Internet è quello dell’Unione Europea presso la cui commissione è stato presentato l’esposto. Al centro dell’azione legale quelle che Opera ritiene azioni che ledono la libera concorrenza condotte da Microsoft: vendere Windows assieme ad Internet Explorer e agire in maniera tale da ‘dirottare’ gli standard riconosciuti.
Le accuse di Opera non sono certo nuove. Anche la causa antitrust americana e la precedente causa europea mettevano al centro della querelle il vincolo tra sistema operativo e Internet Explorer. In questo modo i clienti, dice la concorrenza, non hanno alcun incentivo ad adottare prodotti alternativi. La modifica degli standard è un altro snodo strategico; in questo modo, secondo i nemici di Microsoft, si spinge chi programma siti web a crearli in maniera tale che essi funzionano solo con il browser di Microsoft e si toglie mercato agli altri navigatori che non possono essere utilizzati per accedere ad alcune pagine web.
Opera, che fa parte del European Committee for Interoperable Systems (ECIS), sostiene di avere presentato l’esposto in seguito alle proteste degli utenti stufi di vedere che un monopolista attua scelte in vece loro.
Quello di Opera, come noto, non è il primo esposto antitrust contro Microsoft in Europa. Recentemente si è conclusa con una sconfitta di Microsoft una battaglia durata anni al termine della quale l’Ue ha multato per centinaia di milioni di euro la società di Redmond e ottenuto che venissero offerti anche alla concorrenza i codici per la connessione tra client e server. Un terzo provvedimento che prevede la vendita di una versione di Windows senza Internet Explorer non ha avuto grande successo; la versione ‘n’ del sistema operativo non è stata acquistata praticamente da nessuno.
Microsoft ha replicato alle accuse di Opera sostenendo che ‘l’inclusione del browser in Windows fornisce un beneficio agli utenti. Per altro verso – dice Microsoft – i clienti e i costruttorid i Pc sono liberi di includere navigatori a loro scelta’.
Jonathan Todd, portavoce della commissione Europea, ha detto che l’Ue prenderà in esame l’esposto di Opera, raffrontandolo alla casistica e alla luce della sentenza emessa dalla corte di primo appello che ha recentemente respinto il ricorso di Microsoft contro la sentenza di condanna per esercizio illegale del monopolio pronunciata due anni fa dall’Unione Europea.