La diatriba sullo spessore e le altre caratteristiche tecniche e fisiche di MacBook Air è appena cominciata. Come per ogni nuovo prodotto Apple il mondo dell’IT, stampa e Web è pronto, come è giusto che sia, per scovare ogni minimo punto debole, record annunciato e poi smentito. Il punto centrale però è un altro.
Il mercato degli ultra-portatili non è una invenzione di Steve Jobs: esiste da oltre un lustro e ha sempre annoverato computer eccezionalmente piccoli, leggeri e compatti ma venduti a prezzi stratosferici.
Il target per questo tipo di macchine è sempre stato il “road warrior”, vale a dire professionisti, manager e dirigenti sempre in movimento e con un budget di spesa decisamente superiore al mercato consumer. MacBook Air è appena stato presentato e sarà consegnato ai primi acquirenti tra pochi giorni: è presto anche solo per tentare una previsione circa le vendite e il successo.
Ma una cosa si può dire fin da ora: MacBook Air è il primo ultra-portatile che si presenta al mercato con un prezzo più vicino alla fascia consumer che a quella professionale e questo piccolo dettaglio, anche preso singolarmente, rappresenta già una rivoluzione nel settore.
A questo dobbiamo aggiungere che l’Air ha drasticamente ridotto gli infiniti compromessi che tutti i costruttori fino a oggi hanno implementato sugli ultra portatili per contenere peso, dimensioni e consumi energetici. Prima dell’Air gli ultraportatili avevano schermi da 10 massimo 12 pollici, tastiere nella maggior parte dei casi composte da pulsanti minuscoli e impraticabili se non per gestire le email.
Per quanto riguarda i processori il mondo degli ultra mobile si affida spesso ai modelli Low Voltage e Ultra Low Voltage di Intel: assolutamente parchi nei consumi ma, allo stesso tempo, sensibilmente più costosi dei modelli standard e non certo brillanti nelle prestazioni.
Anche se l’Air non è il portatile più sottile della storia, ma solamente quello più snello oggi in commercio, oppure ancora che non sia il notebook più leggero in assoluto, sono dettagli che passano in secondo piano. Ben inteso: questo non significa che l’Air sia privo di difetti. Questo lo scopriremo solo dopo test approfonditi e diverse ore trascorse a lavorare con la Mela peso piuma,
Quello che conta ora è una cosa soltanto: Apple è entrata per la prima volta in un settore in cui non ha mai messo piede prima e, fin dal keynote di Steve, la rivoluzione ha colpito il settore.