Intel in settimana ha presentato formalmente Silverthorne, un nuovo processore per dispositivi da tasca che promette di abbinare prestazioni di alti livello e consumi molto ridotti.
Le specifiche della componente non sono ancora definite nel dettaglio, ma alcune anticipati permettono di immaginare che il processore, un vero e proprio x86 con potenza molto vicina a quella dei primi Pentium M, possa avere un largo impiego specialmente nel settore degli UMPC che fino ad oggi non hanno avuto una enorme fortuna anche per la mancanza di processori adeguati.
Silverthorne, che in prossime evoluzioni potrebbe toccare i 2 GHz ma con una dissipazione di appena 2 watt, è basato su un nuovo nucleo. Il tentativo di creare il chip impiegando l’architettura dei Merom usati anche nei Mac è fallita, per l’impossibilità di ridurre il consumo ai livelli auspicati per dispositivi che devono essere delle dimensioni di un cellulare o di un Pda.
La modifica del core non significa che Silverthorne sarà diverso da un qualunque processore Core 2 Duo; al contrario esso sarà in grado di fare girare le stesse applicazioni e gli stessi sistemi operativi.
Intel userà per esso diverse delle tecnologie apparse nei Penryn, tra queste, ad esempio, la circuiteria da 45 nanometri e il gate in metallo high-K, ovvero basato su Afnio.
Nonostante alcuni siti insistano nell’indicare Silverthorne come il processore di future versioni di iPhone, al momento appare abbastanza improbabile che Apple decida di migrare il telefono dall’architettura ARM a quella x86; per altro il consumo dei processori Samsung usati dagli iPod touch e dagli iPhone è inferiore a quello anche del più “risparmioso” dei Silverthorne .
Non è da escludere però che una nuova generazione di dispositivi portatili possa fare uso del processore di Intel o di qualche suo derivato.