Il consiglio di amministrazione di Yahoo dirà “no” alla proposta di acquisto di Microsoft. Ad anticiparlo sono alcune fonti vicine al management dell’azienda che vogliono mantenere l’anonimato visto che la risposta ufficiale non arriverà che domani mattina.
Le ragioni per cui i vertici della società hanno deciso di respingere la richiesta di Microsoft sono diverse, ma la principale è che il prezzo non viene ritenuto adeguato. I 31 dollari per azione che Redmond si è detta disposta a versare per ciascuna azione sarebbero al di sotto delle attese e in ogni caso, accettando l’offerta senza rilanciare, almeno secondo qualche analista, potrebbe partire all’indirizzo del board un’accusa di malvessazione. Rimandare al mittente l’offerta di Microsoft potrebbe però essere un rischio. Microsoft, ad esempio, potrebbe decidere di rivolgere l’offerta direttamente agli investitori trasformando quella che è una offerta d’acquisto non sollecitata in una vera e propria azione ostile che dovrà essere combattuta e sconfiggere Redmond sul piano economico non è certo facile. Un secondo problema potrebbe sorgere dagli stessi azionisti, non certo soddisfatti di come sono andate le cose nel corso degli ultimi mesi. Dire “no” a Microsoft significherebbe determinare un ribasso del titolo che è cresciuto del 50% durante l’ultima settimana dopo l’offerta della società delle Finestre; a quel punto Larry Yang, cofondatore di Yahoo e Ceo, dovrà avere una strategia convincente se non vuole essere messo nell’angolo.
Tra le ipotesi sul tavolo anche un aumento dell’offerta da parte di Microsoft che, pare, durante il 2007 avesse offerto privatamente 40$ per azione per acquistare Yahoo. I vertici della società , dicendo no alla proposta di acquisto, vorrebbero che essa tornasse a quei livelli, ma sembra che Microsoft non sia disposta ad andare oltre i 35$; 40$ dollari per azione, oltre il doppio del valore che le azioni di Yahoo avevano a fine gennaio, significherebbe assegnare a Yahoo un costo di 51 miliardi di dollari, una cifra enorme che neppure un colosso come Microsoft potrebbe sopportare senza battere ciglio. Già oggi, per altro, in diversi ambienti finanziari sussistono dubbi sulla bontà della scelta di fondere due realtà delle dimensioni di Yahoo e Microsoft; non a caso le azioni di Redmond sono calate del 12%. Per questo la possibilità che Microsoft, come detto poco più sopra, invece che aumentare il prezzo, trasformi la proposta d’acquisto in scalata ostile provando anche a fare fuori il consiglio di amministrazione di Yahoo non è da escludere.
D’altra parte la società di Sunnyvale non ha molte alternative a quella di accettare la proposta, magari dopo avere svolto una trattativa al rialzo accontentandosi di 36 o 37$, o a quella di respingerla, cercando nel contempo di elaborare una strategia convincente per risollevare le proprie sorti. All’ordine del giorno ci potrebbe essere anche un’alleanza con Google, specialmente per il lucroso mercato della pubblicità on line. Questa strada non potrebbe sfuggire all’esame dell’antritrust, un esame che però coinvolgerebbe anche l’eventuale fusione tra Yahoo e Microsoft.