Nel 2003, quando Apple scelse il “motore” KHTML (di derivazione KDE) per il proprio browser Safari anziché il più popolare Gecko (lo stesso, per intenderci, alla base di FireFox), molte persone rimasero sorprese. FireFox, infatti, era più popolare rispetto al browser Konqueror e potenzialmente più aperto dal punto di vista degli sviluppatori.
Apple ha investito molto nell’engine KHMTL, ha creato un framework open-source per sviluppatori denominato WebKit e – a detta di molti – lo ha reso sempre più veloce sia rispetto a FireFox, sia rispetto ed Internet Explorer e sia nella versione PC, sia nella versione Mac. Benché Safari non disponga di alcune funzionalità integrabili in FireFox con i plug-in e con i controlli ActiveX in Internet Explorer, molti sviluppatori hanno fornito il proprio supporto permettendo di ottenere consensi sempre maggiori.
L’ultima versione del WebKit, aggiunge varie caratteristiche che possono essere divise in due categorie: velocità e funzionalità . Delle nuove caratteristiche vi abbiamo già parlato qui, della velocità , invece, non avevamo ancora parlato. Secondo i primi test che circolano in rete (e che chiunque può verificare scaricando le WebKit preliminari), la velocità di caricamento delle pagine è più elevata rispetto alle versioni precedenti. Secondo il blogger Seith Weintraub di Computerworld, il nuovo webkit è il +2,5% veloce nei benchmark JavaScript e molto più veloce nel SlickSpeed(una prova che consiste nel superare 250 volte un complesso test).
WebKit, lo ricordiamo, ha suscitato l’interesse di varie case: è alla base dei nuovi telefoni Symbian, ha il supporto di Nokia, è supportato da Adobe con la tecnologia AIR e dalla piattaforma Android di Google. Safari, ovviamente, è anche il browser presente * di serie * nell’iPhone e nell’iPod Touch.
[A cura di Mauro Notarianni]