Il sito Macworld pubblica un articolo con le prime impressioni sull’utilizzo di Time Capsule, la nuova base station Wi-Fi 802.11n con disco fisso integrato.
Nell’articolo il giornalista Glenn Fleishman conferma innanzitutto le promesse di Apple relative alla facilità di configurazione e di utilizzo, caratteristiche che hanno rappresentano il cuore della campagna di lancio, e rappresentano tutt’oggi il punto di forza attribuito da Apple a questa nuova periferica.
Tra i primi dettagli resi noti circa l’utilizzo di Time Capsule il giornalista di Macworld sottolinea la possibilità di collegare un disco fisso esterno USB che può essere utilizzato non solo come estensione dello spazio di archiviazione ma anche come destinazione per i backup dell’utente eseguiti tramite Time Machine.
Questo dettaglio rappresenta in realtà una novità di rilievo: ora è possibile valutare l’acquisto del modello più economico, la Time Capsule da 500 GB da 299 euro invece del modello più costoso con disco fisso da 1 Terabyte da 499 euro. Riducendo la spesa di acquisto iniziale per il modello meno capiente, sarà possibile in un secondo momento collegare alla porta USB un disco fisso opzionale più economico aumentando così la capacità complessiva dei nostri dischi in rete wireless e potendoli sfruttare tutti per la creazione dei backup tramite Time Machine.
La possibilità di creare backup su dischi fissi USB collegati alla base AirPort era una delle nuove caratteristiche annunciate per l’introduzione della AirPort versione n nel corso del 2007, prima del lancio di Leopard, ma poi persa per strada. In pratica chi possiede la AirPort tradizionale, anche di ultima generazione, non può creare backup sui dischi fissi collegati alla base station.
I più maliziosi potrebbero sostenere che Apple abbia inizialmente sviluppato questa funzione inserendola nell’elenco delle nuove funzioni, rimuovendola però prima del lancio della nuova AirPort per poter sviluppare e vendere il pacchetto completo Time Capsule, obbligando così all’acquisto della nuova periferica tutti gli utenti che desiderano creare i backup via Wi-Fi. Apple lascia aperte le speculazioni in merito evitando di giustificare la rimozione dell’opportunità di back up su dischi collegati via Airport.
Sempre nell’anteprima su Time Capsule pubblicata su Macworld, Fleishman scrive di aver dovuto inserire a mano e correggere alcuni parametri non rilevati o rilevati erroneamente dalla procedura automatica ma, a parte qualche piccolo inconveniente durante la fase di configurazione, il giornalista dichiara di essere soddisfatto delle prime impressioni d’uso.
L’unico dubbio sollevato riguarda le prestazioni e i tempi di trasferimento dei dati, soprattutto per quanto riguarda la creazione del primo backup completo del sistema. Dalle prime prove di Macworld il transfer rate via cavo Ethernet è pari a solamente 16 megabit al secondo, un valore basso considerando che le prestazioni raggiungono i 60 megabit al secondo collegando due mac tra di loro, oppure circa 200 megabit al secondo con un disco collegato direttamente al mac. Se il transfer rate di 16 megabit/secondo fosse confermato, Fleishman calcola che occorrerebbero circa 15 ore per creare un backup di 100 GB. Il giornalista comunque riserva la possibilità di eseguire ulteriori prove, di confrontare i risultati con le prestazioni rilevate da altri utenti e di pubblicare infine una recensione completa nel corso di questa settimana.