Dall’aeroporto al quartiere fieristico sono sufficienti 20 minuti di treno che lambiscono anche il centro abitato: l’intera città e le sue strutture sembrano attive e funzionanti esclusivamente per servire il CeBit. Qualcuno l’ha paragonato alla SMAU dei bei tempi.
La similitudine può calzare ma, una volta superato l’ingresso e dopo aver esplorato solamente uno o due degli immensi padiglioni, ci si rende conto delle dimensioni reali della manifestazione.
L’aria che si respira e lo spirito che aleggia tra gli stand, questi si ricordano lo SMAU dei tempi d’oro, ma senza la confusione e la ressa che hanno caratterizzato le ultime manifestazioni. Giovani al CeBit ce ne sono tanti ma quello che sembra prevalere è l’approccio professionale.
Per quanto riguarda le dimensioni gli enormi spazi coperti ospitano così tante aziende, marchi, eventi e prodotti che per visitare il CeBit occorrono davvero tutti i quasi sette giorni di attività : un compito inumano.
Tra i primi stand a colpire la nostra attenzione è impossibile dimenticare quello di T-Mobile: definirlo stand è riduttivo. Lo spazio allestito dall’operatore telefonico è proporzionale alle dimensioni della fiera che lo ospita: ciclopico.
I numerosi banchi informativi e per l’accoglienza dei visitatori, i pannelli espositivi, luci, materiali e design sono ai massimi livelli. Una lunghissima striscia di visori LED corre tutto intorno alla hall T-Mobile con scritte e disegni che vengono visualizzati a ritmo di musica e scorrono lungo tutto il perimetro interno: l’effetto è molto riuscito e contribuisce a creare un aspetto hi-tech al tutto.
Numerosi i prodotti, i servizi esposti ma non possiamo fare a meno di notare un piccolo angolo, un poco in disparte, in cui 4 o 5 ragazzi giocano con le funzioni di tre iPhone assicurati a cavetti metallici.
Il prezzo di vendita è di 399 euro mentre l’abbonamento minimo parte da 49 euro al mese. Finalmente soddisfatti per aver visto una linea di iPhone regolarmente in vendita, ci allontaniamo facendo due calcoli mentali: costo di acquisto più un anno di abbonamento fanno mille euro tondi. Una cifra non proprio contenuta per uno smartphone, anche se si tratta di iPhone.
Finalmente l’iPhone lo abbiamo trovato così possiamo dirci soddisfatti anche se ci saremmo aspettati qualcosa di più.
Proprio all’uscita della super hall T-Mobile è appeso un iPhone in formato gigante, più o meno delle dimensioni di una televisione LCD, sullo schermo del quale girano a turno tutte le principali applicazioni dello smartphone.
La ressa è così fitta e confusa che solo dopo qualche tempo riusciamo a capire che la causa scatenante di tutto questo pandemonio è proprio l’iPhone.
Anzi per la precisione tanti iPhone: circa 10 unità messe a disposizione del pubblico per testarne il funzionamento: uomini e donne di tutte le età , dai bambini fino agli anziani, tutti giocano a ridurre e ingrandire le immagini, a scorrere elenchi di contatti finti e canzoni vere, tutti in grado di gestirlo e controllarne le funzioni con un solo dito.
Nella nostra prima visita al CeBit abbiamo incontrato altri smartphone, interi stand dedicati alla telefonia cellulare con i più prestigiosi marchi: i modelli più accattivanti dal punto di vista estetico e funzionale suscitano l’interesse degli appassionati.
Nessuno però, nemmeno il nuovo ed elegante Xperia di Sony Ericsson riescono a trascinare la curiosità della folla intera. Lo stile e il design certo sono importanti e Apple in questo non è seconda a nessuno ma il fattore scatenante è l’interfaccia.
La possibilità di controllare tutte le numerose funzioni di uno smartphone, senza più pennini e stilo, senza dover navigare in infiniti menu e sottomenu. Il tutto con il dito: l’effetto Touch qui in Germania lo abbiamo visto dal vivo e per un telefono lanciato sul mercato ormai oltre un anno fa. Ci piacerebbe vederlo dal vivo anche nel nostro Paese.
La prima galleria di immagini è su questa pagina di Macitynet.