iPhone erede di Newton? Il paragone non è certo forzato se si considera il rapporto tra i due dispositivi che, pur a distanza di anni, rappresentano lo stesso identico frutto di uno sforzo, rivoluzionario, per dare al mondo un sistema di comunicazione tascabile. La parentela tra i due lontani (nel tempo) parenti potrebbe diventare a breve anche più stretta se dovesse andare in porto il progetto di donare ad iPhone un sistema di riconoscimento della scrittura.
Che Apple punti ad andare in questa direzione lo dice una ricerca di personale pubblicata in queste ultime ore sul sito stesso di Cupertino. Il candidato, dice Apple, si occuperà di creare un software avanzato che dovrà operare sia in Mac Os X che in altre applicazioni e ‘anche su iPhone’.
Il riconoscimento della scrittura è da sempre un ‘puntum dolens’ della tecnologia informatica. Il sogno di un software in grado di interpretare quello che si scrive e di trasformarlo in testo digitalizzato in maniera precisa fino ad oggi non è stato avvicinato. Si è infatti spesso dovuto ricorrere ad artifici, come simboli e abbreviazioni, per aiutare i computer. E se questo è vero nel campo delle macchine più potenti, che avendo processori avanzati sono in grado di compiere valutazioni complesse nell’interpretazione dei segni grafici, lo è stato anche di più in passato nei dispositivi portatili che hanno prestazioni più basse e quindi maggiori difficoltà sia in termini di velocità che di precisione. Anche Newton venne criticato molto per il suo sistema di riconoscimento della scrittura impreciso e macchinoso, al punto che Apple abbandonò la prima versione per elaborarne una di nuova generazione che funzionava meglio di quanto non facesse la prima, anche se era ben lungi dall’essere perfetta.
I tempi però sono cambiati molto e ora potrebbe anche essere possibile creare software solidi e precisi in grado di riconoscere una vasta gamma di scritture, benché l’estrema differenza di calligrafia tra un utente e l’altro è una sfida davvero dura da vincere.