Se i tanti italiani, che approfittando dei ponti di primavera, sono in vacanza in questi giorni negli Usa avessero deciso di unire all’utile (i giorni di riposo) il dilettevole, ovvero l’acquisto di un iPhone, saranno restati delusi. Diversi lettori del nostro sito che sono dall’altra parte dell’oceano, ci segnalano che è estremamente difficile se non impossibile mettere le mani su uno dei telefoni di Apple.
La situazione più grave si verifica a New York, la più frequentata delle città americane dal turismo d’affari e di piacere. Dalla scorsa settimana gli iPhone paiono essere spariti dai tre negozi di Apple, quello della Quinta Strada, quello di Prince Street e quello del Meatpacking District. Non ci sono né le versione da 8 né quella da 16 MB. Come accennato è una situazione che si protrae da giorni e anche se il monitoraggio non è stato fatto sulle 24 ore e quotidianamente (il che lascia presupporre che qualche pezzo potrebbe essere apparso sugli scaffali), si deve essere stati perlomeno fortunati per essere riusciti a comprarne uno, visto che da nel corso degli ultimi 10 giorni abbiamo contato 7 segnalazioni di “tutto esaurito” da gente che ha peregrinato, senza successo, tra lower e mid Manhattan alla ricerca del telefono.
Stessa situazione in alcune altre grandi città americane. A Miami nel negozio di Lincoln Road non è raro trovare nel punto vendita un decina di persone a caccia del cellulare. Si tratta, e qui ci viene in aiuto un residente, quasi sempre di stranieri (molti gli italiani) che ultimamente non hanno avuto alcuna fortuna: niente iPhone da giorni. A San Francisco sono molte le difficoltà (il negozio di Stockton Street è privo dei telefoni) e anche a Los Angeles è molto problematico trovare il cellulare (due segnalazioni di tutto esaurito uno al negozio del centro commerciale The Grove e uno da Santa Monica). E gli iPhone non sono stati disponibili neppure a Chicago, nel grande negozio sul Magnificent Mile.
La risposta che viene data a chi visita i negozi e con un po’ di delusione si trova a correre il rischio di tornare a mani vuote è che non ci sono previsioni per il rimpiazzo: “Non sappiamo quando torneranno ad essere disponibili”, dicono i commessi (che sembrano essere stati istruiti in maniera precisa sulla risposta da dare).
Apple ha ammesso nelle passate settimane di avere difficoltà a mantenere le scorte nei suoi punti vendita americani. La ragione, ha precisato Tim Cook durante l’incontro con gli analisti finanziari, è nel grande numero di iPhone che vengono venduti, specie nelle grandi città , ai clienti stranieri che li acquistano per lo sblocco determinando uno sbilanciamento tra i calcoli attuati sulle dimensioni e la richiesta del mercato interno americano e la reale vendita, drogata dal fatto che proprio per la pratica dello sblocco, il mercato globale attinge in sostanza quasi solo al mercato americano. Si tratta di decine di migliaia di pezzi che Apple non aveva previsto calibrando le previsioni sulla domanda possibile ma i cui calcoli sono stati sballati dalla facilità con cui oggi è possibile sbloccare iPhone. A titolo di esempio per comprendere le dimensioni del fenomeno si parla di 250mila iPhone sbloccati attivi nella sola Russia, pochi meno in Europa occidentale e 100mila in India. Qualche analista assesta oggi al 50% il numero di iPhone che vengono comprati e poi sbloccati. Se queste cifre non ufficiali ma credibili fossero vere, In pratica su ogni volo che torna dagli Usa e si dirige in qualunque paese del mondo c’è più di un iPhone che si appresta ad essere sbloccato per essere usato su network non autorizzati.
Grazie delle segnalazioni a Marco Riceputi, Matteo, Giuseppe Caccina, Roberto Ferrari, Roberto Girino, Gianni, Mario, Simone Pavesi.