I processori Haswell saranno il prodotto Intel che offrirà il maggior balzo in avanti della storia rispetto al predecessore in fatto di risparmio di energia. Questo il dato più interessante tra quelli forniti nel corso di un incontro con la stampa da Rani Borkar, corporate vice president and general manager of the Intel Architecture Group, nel corso del quale è stato fatto il punto sulle principali novità che la nuova architettura porterà al mondo dei PC.
Secondo Borkar, Haswell offrirà in elaborazione un risparmio energetico del -50% rispetto alla generazione Intel attuale, Ivy Bridge. Ma i vantaggi ci saranno anche in fase di stop della macchina, ovvero quando il processore è inattivo; qui la riduzione del consumo sarà anche di 20 volte rispetto ai chip attuali. Questo significa dispositivi in grado di restare attivi per un tempo molto più lungo e meno necessità di spegnere totalmente un portatile o un desktop, un aspetto che renderebbe Haswell competitivo con in processori usati nei tablet. Un esempio tangibile della riduzione dei consumi è certificata anche nell’assorbimento minimo di corrente che passa per alcuni modelli a 7W; il più parsimonioso degli Ivy Bridge assorbe 10W.
I chip, che nella visione di Intel dovrebbero proprio costituire una sorta di anello di congiunzione tra i processori per i tablet e quelli tradizionali per computer, raggiungono questo traguardo grazie a nuove soluzioni e nuove tecnologie come ad esempio un sistema di supervisione del consumo che raccoglie informazioni sul comportamento dell’intero processore ma è in grado di modulare la distribuzione dell’energia a seconda delle necessità in ciascuna delle parti di esso. Intel ha anche ridotto il numero dei regolatori di voltaggio, il che non solo abbatte il consumo ma anche le dimesioni delle schede madri, utilizzerà una memoria di nuova generazione e interconnessioni più veloci; riducendo il tempo in cui i dati viaggiano da un punto all’altro, si riduce anche il tempo di carico del processore e quindi i consumi.
Processori a minor consumo per i produttori significa poter ottimizzare dimensioni, design, prestazioni e autonomia scegliendo se costruire portatili più piccoli e sottili, usando batterie a minor capacità e mantenendo la stessa autonomia, o macchine più potenti senza ridurre il tempo tra una ricarica e l’altra. Nei mesi scorsi Intel aveva mostrato degli ultrabook capaci di arrivare a 13 ore di lavoro grazie ad Haswell.
Intel comunque sottolinea che i processori Haswell non sono meno potenti dei precedenti a causa dell’attenzione sui consumi. La nuova architettura ha puntato ad ottimizzare le prestazioni così che la velocità sarà pari se non superiore, anche se non di molto, rispetto ai processori attuali. Massiccia sarà invece la crescita delle prestazioni nel comparto grafico; secondo Intel un processore Haswell da 15 watt offre una volta e mezza la velocità di elaborazione nella grafica rispetto ad un Ivy Bridge da 17W, ma su processori ad alto consumo Haswell sarà in grado di triplicare le prestazioni degli Ivy Brige.
I nuovi processori, come accennato, dovrebbero vedere la luce nei nuovi Mac in arrivo a breve. Secondo alcune fonti, alla WWDC potrebbero essere annunciate nuove versioni dei MacBook Air, la macchina ideale per misurare i vantaggi di un chip a basso consumo. Ma potrebbero essere rinnovati ad inizio giugno o poco dopo anche i MacBook Pro.