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Spotify si difende dalle accuse dei musicisti contro il gigante dello streaming

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Da tempo diversi musicisti puntano il dito contro Spotify per la diminuzione dei ricavi, e scelte che mettono in chiara difficoltà molti artisti, nonostante fatturati in crescita costante per l’industria della musica registrata e abbonati paganti dei servizi in aumento.

L’azienda sevde sembra voler rispondere agli artisti, con il report annuale sulle royalty dello streaming musicale.

Nel 2024, quasi 1.500 artisti hanno generato oltre 1 milione di dollari in royalty solo da Spotify – e all’incirca oltre 4 milioni considerando tutte le fonti di ricavo per la musica registrata. Non si tratta solo di nomi noti: l’80% di questi artisti, afferma l’azienda svedese, non ha avuto una canzone entrata nella classifica Spotify Global Daily Top 50 nel 2024. “Questo significa che i musicisti indipendenti, gli artisti meno mainstream e i generi di nicchia possono tutti prosperare nella nuova economia dello streaming, se si costruisce una fanbase ingaggiata”.

Il fattore export

Gli artisti di oggi sono più globali che mai e la musica è sempre più senza confini. Tra gli artisti che hanno generato più di 1.000$ in royalty su Spotify nel 2024, più della metà ha visto la maggior parte delle proprie royalty provenire da ascoltatori al di fuori del proprio Paese d’origine. Quasi un terzo di loro ha generato più del 75% delle royalty da ascoltatori all’estero. Nel frattempo, oltre la metà di tutti gli artisti che generano più di 1.000$ ha collaborato con almeno un artista di un altro Paese. E più dell’80% di tutti gli artisti che generano più di 100.000$ ha collaborato con almeno un artista dall’estero.

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Foto di Reet Talreja su Unsplash

La musica è multilingue

“La musica di tutto il mondo sta prosperando come mai prima – ovunque gli artisti stanno abbattendo le barriere e raggiungendo nuovi traguardi” scrive ancora l’azienda svedese. Nel 2024, gli artisti che hanno generato almeno 1 milione di dollari su Spotify hanno registrato musica in 17 lingue diverse. Questo numero è più che raddoppiato rispetto al 2017. Gli artisti che hanno generato almeno 100.000$ in royalty hanno registrato musica in oltre 50 lingue – anche questo più del doppio del numero di lingue a quella soglia nel 2017.

L’ascesa costante degli indipendenti

Nel 2024, gli artisti e le etichette indipendenti hanno generato collettivamente più di 5 miliardi di dollari da Spotify – rappresentando circa la metà delle royalty totali di Spotify per un altro anno. A livello globale, Spotify rappresenta circa un terzo dei ricavi totali da streaming (IFPI), ma rappresenta oltre il 50% dei ricavi da streaming degli Indipendenti (MIDiA). “Questa sovra-rappresentazione di Spotify nei ricavi degli indipendenti dimostra che il nostro modello crea in modo unico più opportunità per più artisti di costruire carriere sostenibili nella musica”, scrive Spotify.

Pagamenti per 10 miliardi di dollari

Per un altro anno, Spotify è stato il retailer che ha pagato di più a livello globale – versando all’industria musicale oltre 10 miliardi di dollari nel 2024. Questo porta la cifra totale, da quando Spotify esiste, a quasi 60 miliardi. “Spotify ha pagato di più all’industria musicale rispetto a qualsiasi altra azienda nel 2024, ma non è tutto”, spiega l’azienda. “Il nostro pagamento da 10 miliardi di dollari è il più grande nella storia dell’industria musicale, più di quanto qualsiasi altra azienda abbia pagato in un solo anno”.

La marea crescente dello streaming

Nel decennio che va dal 2014 al 2024, i pagamenti annuali di Spotify all’industria musicale sono aumentati di 10 volte, da 1 miliardo a oltre 10 miliardi. “Spotify ha portato avanti la propria missione di far sì che il mondo tornasse a dare il giusto valore alla musica – e il sistema che abbiamo costruito insieme sta funzionando”. Dal punto più basso, i ricavi globali da musica registrata sono più che raddoppiati, superando i 28 miliardi nel 2023 (IFPI).

Il paradosso dell’industria musicale moderna

Il numero di artisti che generano royalty ad ogni livello – da 1.000 a 10 milioni di dollari all’anno – è almeno triplicato dal 2017. “Dieci anni fa, l’artista più popolare su Spotify generava poco più di 5 milioni di dollari. Oggi, ci sono oltre 200 artisti che hanno superato quella soglia”. Il paradosso? Lo streaming ha permesso a milioni di persone di condividere facilmente la propria musica a livello globale, ma l’enorme volume di uploader fa sì che la frazione di chi trova il successo appaia più piccola nel corso del tempo.

Il 100.000° artista e migliaia di dollari in royalty

Nell’ultimo decennio, il 100.000° artista in termini di ascolti su Spotify ha visto le sue royalty moltiplicarsi di oltre 10 volte – aumentando da meno di 600$ nel 2014 a quasi 6.000$ nel 2024. Durante lo stesso periodo, il 10.000° artista su Spotify ha visto le sue royalty aumentare quasi 4 volte – da 34.000$ a 131.000$. “Oggi, in ogni caso, oltre 100.000 artisti generano migliaia di dollari in royalty solo da Spotify”.

Anno da record per gli autori

Spotify ha versato quasi 4,5 miliardi di dollari ai titolari dei diritti d’autore – che rappresentano i compositori – negli ultimi due anni. “Il nostro pagamento per i diritti editoriali ha raggiunto un nuovo picco nel 2024, con una crescita percentuale a due cifre rispetto al 2023. I compositori – attraverso i loro editori, PRO e società di gestione collettiva – stanno generando ricavi record attraverso i servizi di streaming”

 

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