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Recensione NAS Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3, il piccolo ufficio ha trovato il suo centro

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In ufficio, quando si lavora, servono velocità, ridondanza, sicurezza, servizi ad hoc precisi, silenziosità e potenza, laddove è richiesta, tutte cose che il nuovo Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 risolve senza, apparentemente, metterci troppo impegno.
Il tutto a fronte di un prezzo importante, che però è giustificato da una rese eccellente e silenziosa, fattori oramai fondamentali in un contesto di lavoro sempre più piccolo e veloce.

Lockestor significa lavoro

Il nuovo Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 fa parte della famiglia “Lockestor”, che noi abbiamo già visto con il modello Asustor AS6508T Lockerstor 8 e Asustor AS6704T Lockerstor 4 Gen2, un profilo pensato per l’ufficio e per i carichi di lavori più pesanti e di tipo business.

In effetti il design estetico verte più sull’aspetto pratico che sulle tipiche esigenze da salotto (per questo settore meglio un modello della famiglia Drivestor) con soluzioni come le slitte a vista frontali, spazi per memorie M.2 interne e porte ethernet da 10 Gbit, che in casa ancora non sono così comuni.

Il modello da noi recensito è il AS6804T (dove l’ultima cifra, “4”, serve appunto per indicare il numero di slitte per i dischi meccanici), ma della stessa famiglia generazionale fanno parte anche i vari modelli AS6806T (con 6 slitte frontali), AS6808T (con 8 slitte frontali) e AS6810T (con 6 slitte frontali).

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Austero, come vuole la tradizione da ufficio, il NAS Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 ha comunque un aspetto che piace, grazie all’ampio display e comunque ad un design pratico ed efficente

Unpacking e preparazione

La scatola, che porta con se una grafica bella e accattivante, contiene il NAS vero e proprio, l’alimentatore (esterno, peccato), due cavi Ethernet e le viti di supporto (suddivise per dischi meccanici e SSD da 2,5”).

Il montaggio è abbastanza semplice, chi ha mai usato un NAS anche consumer saprà sicuramente eseguire un montaggio completo senza problemi.

L’unica difficoltà, se vogliamo chiamarla così, è per le unità SSD di tipo M.2 NVMe, che nel modello Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 sono 4 ma tutte interne, per il cui accesso serve smontare la copertura in metallo esterna agendo sulle tre viti posteriori, avendo poi accesso alla parte più interna del NAS, dove si trovano appunto i quattro alloggiamenti.

Per le slitte frontali, abbiamo usato quattro dischi meccanici da 3,5” della serie RED da 12 TB, unità pensate proprio per essere usate 24/7 e quindi perfette per un NAS.

L’unità Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3è stata creata usando una delle unità M.2 come disco di avvio: tre dischi meccanici RED da 12 TB sono stati formattati in un RAID 5, aiutati da una unità M.2 RED come cache, mentre la quarta unità meccanica era già stata precedentemente usata in modalità MyArchieve come disco HFS+, in modo da facilitare il passaggio dati dal NAS precedente.

La funzione “MyArchieve” è davvero molto comoda e qui a Macitynet la usiamo spesso quando dobbiamo muovere ingenti quantità di dati da un NAS ad un altro, senza per questo congestionare la rete con passaggi di diversi TB alla volta, perchè è leggibile da altri NAS Asustor al pari di un disco esterno.

Il disco “MyArchieve”, inoltre, è stato usato anche come backup settimanale dei dati, in modo che, in caso di incidente, l’intero archivio sia consultabile anche da Mac (tenendo ovviamente conto della quantità di spazio disponibile, che per le tre unità in RAID 5 era di circa 22 TB, occupato nel nostro caso per meno del 30%).

Dimensioni e consumo

L’unità oggetto di questo test, con 4 slitte frontali, misurava 185,50 x 170,00 x 230,00 mm, con un peso (da vuoto) di 3.2 kg.

L’unità consuma tipicamente 34 W nelle fasi normali di funzionamento, ma scende a 23 W in modalità risparmio: la parte interessante è che la rumorosità è molto contenuta, e anche se non è pensato per quello, sta bene anche in salotto perché appunto ha un sistema di contenimento della rumorosità, incluse le vibrazioni, davvero ben fatta.

ADM 5

Una volta acceso e svolte le normali operazioni di preparazione, è arrivata subito la prima sorpresa: Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 è arrivato con la versione 5 di ADM (5.0.0.RG1 per l’esattezza), che porta in dote diverse novità.

L’interfaccia è stata completamente ridisegnata, con dettagli e grafiche più moderni, fattore che su un NAS non è fondamentale ma comunque fa piacere, specie per chi ci lavora molte ore al giorno.

La prima sorpresa è stata una rinnovata compatibilità con macOS per quanto riguarda le ricerche sui volumi condivisi, un problema serio che coinvolgeva le versioni precedenti e che, per come la vede chi scrive, vale da sola il passaggio anche ad una versione quasi preliminare.

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La home page del software del NAS Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3: l’immagine di sfondo potrebbe cambiare a seconda del modello

ADM 5 inoltre porta anche altre novità: una migliore compatibilità con Samba per i dischi di rete (anche se con macOS c’è qualche problemino con i Tag colore), una nuova toolbar costumizzabile e molte altre novità minori che possono essere consultate qui.

Anche nella nuova versione, però, ADM continua ad essere un sistema potente ma soprattutto molto flessibile e semplice: ci sono sostanzialmente meno opzioni rispetto ad altri prodotti NAS concorrenti, però ci sono tutte quelle più importanti, e in genere l’approccio rende la gestione del NAS meno criptica e più diretta.

Come funziona

Come raccontato precedentemente, abbiamo optato per un sistema a due volumi meccanici, uno per l’archiviazione pura in RAID 5 e uno per il backup e il trasferimento, più una unità M.2 come volume per il sistema operativo e una seconda unità M.2 per la cache dei dischi meccanici del RAID.

Oltre all’archiviazione dei contenuti, da condividere con la famiglia (per diletto) e con alcuni colleghi (usando il servizio EZ Connect come cloud, anche se su questo aspetto ADM deve raffinarsi un po’), abbiamo subito provveduto a installare alcuni servizi vitali, e altri non vitali ma comunque interessanti.

Tra questi impossibile non citare Plex, per tutti i contenuti multimediali, inclusi i video personali e alcuni video di tipo business, da mostrare ai clienti anche via iPad o iPhone.

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L’immagine di Plex, qui su una scheda di un film

Interessante il servizio NetData, usabile anche gratuitamente con qualche limitazione, ma che è capace di fornire un report pazzesco su tutte le funzionalità del NAS in tempo reale, visualizzabili in modo grafico e semplice, seppure per la lettura completa serva tempo e dedizione, perché i dati sono davvero tantissimi (ma chi li cerca avrà una misura incredibilmente precisa da rilevare).

Ma la sorpresa più grande è stata quella di utilizzare HandBrake direttamente da NAS, per convertire i file video in modo veloce e preciso: chi scrive utilizza HandBrake da anni su Mac e PC, un prodotto OpenSource estremamente potente e flessibile, che da oggi è disponibile via NAS quindi completamente indipendente dal computer.

Il potente processore Quad Core a 2,3 GHz AMD Ryzen V3C14 (su architettura x64 a 64-bit) con 16 GB di RAM DDR5 (su un unico slot, ma può arrivare anche a 64 GB, con due banchi da 32 GB) risulta ottimo per praticamente tutti i compiti a cui lo abbiamo assegnato, unitamente alle porte Ethernet (2 a 5 Gigabit Ethernet più 2 a 10 Gigabit Ethernet) che offrono oggi la più alta velocità ottenibile in un contesto Business Commercial a costi tra l’altro sempre più bassi, tanto che la conversione dei filmati con HandBrake è stata eseguita in tempo sorprendentemente veloci, senza per questo apparentemente sforzare il NAS più di tanto (perchè nel contempo continuava a funzionare regolarmente per la condivisione dei documenti).

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Alcune schermate delle app mobile, qui la parte amministrazione

Buona anche la comunicazione esterna, grazie alle 5 porte USB presenti: 3 USB 3.2 Gen 2 (10Gbps) su connettore USB-A e USB 4.0 (40Gbps) su connettore USB-C, con possibilità di inserire anche una scheda PCIe 4.0 (per, ad esempio, abilitare una ulteriore scheda di rete a 10 Gigabit Ethernet).

Durante la prova abbiamo utilizzato il NAS per l’archivio di numerosi documenti personali, di lavoro e multimediali, ma lo spazio a disposizione era più che sufficiente per tutto: nel device in prova, con 4 slitte per dischi meccanici e 4 slot NVMe c’è uno spazio teoricamente sufficiente per un piccolo ufficio, inclusa la ridondanza (con quattro dischi in RAID 0 è facile raggiungere una capienza netta di più di 60 TB, o la metà in RAID 1), ma in caso è possibile anche aggiungere una unità esterna via USB4 su connettore USB-C come Asustor Xpanstor 4.

Il display presente nella parte superiore, che mostra alcune informazioni durante il funzionamento, come il nome e l’indirizzo IP (ma può essere personalizzato e anche spento) è risultato utile, ma non essenziale: se usato in un contesto invece dove persistono già unità NAS, ecco che la sua utilità può diventare fondamentale per riconoscere il NAS che stiamo cercando, dato che, diciamolo, i NAS sono spesso molto simili uno all’altro.

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Alcune schermate delle app mobile, qui la parte di gestione dei contenuti

Verdetto

Nonostante il modello in questione presenti un prezzo importante, partendo da poco meno di 1.450 Euro a salire sino a poco meno di 2.000 a seconda del numero di slitte, appare chiaro sin da subito che siamo di fronte ad un modello molto capace, semplice e molto versatile.

Il sistema operativo nuovo promette miglioramenti sensibili (specie per gli utenti Mac) in tantissimi settori, nessuna novità di grande rilievo, ma tanti piccole sistemazioni che fanno piacere e migliorano la vita per chi, in ufficio, passa molte ore davanti a questo tipo di apparecchi.

Pur, da non sottovalutare, mantenendo un profilo caratterizzato da una palese facilità operativa, con moltissimi automatismi che accelerano le operazioni più semplici sin dall’inizio.

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NetData, una delle app installabili da App Store, anche nella sua versione gratuita permette un incredibile numero di parametri liberamente consultabili

Con l’arrivo di ADM 5 ci aspettiamo in futuro anche dei miglioramenti nelle App mobile, che al momento funzionano bene ma che possono fare di più, specie nella velocità del cloud.

Per il resto questo Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 è davvero un NAS che può diventare trasparente e perefettamente a suo agio in un piccolo ufficio, dove può controllare storage, accessi e servizi anche sino a 20 utenti, ma che può diventare un nodo interessante di storage in una architettura più completa, dove un Server vero e proprio (con Windows Server o Linux) lo utilizza direttamente o indirettamente in un ambiente OnPremise o locale.

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HandBrake, il software di conversione di filmati multimediali, qui in azione all’interno del NAS, una piacevole sorpresa, che tra l’altro semplifica molto il lavoro di conversione dei contenuti da contenitori fisici (come DVD o CD) a filmati standard gestibili via Plex

Pro:

• Veloce e completo
• Anche con 4 dischi da 12 TB si è dimostrato silenzioso
• Il nuovo OS è davvero promettente

Contro:

• Prezzo importante
• Qualche dettaglio software da migliorare

Prezzo:

• 1.439,00 € (versione 4 bay)
• 1.669,00 € (versione 6 bay)
• 1.869,00 € (versione 8 bay)
• 1.979,00 € (versione 10 bay)

• 109,50 € (WD Red Plus da 5400 RPM da 4 TB)
€ (WD Red Pro da 7200 RPM da 10 TB)
€ (WD Red Pro da 7200 RPM da 20 TB)

€ (WD Red SN700 1TB NVMe SSD)
€ (WD Red SN700 500GB NVMe SSD)

Asustor AS6804T Lockestor 4 Gen 3 è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it

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