Il mondo delle auto elettriche è in piena evoluzione, tentando di destreggiarsi tra le certezze di alcuni e i dubbi di altri: uno dei punti di maggiore dibattito, quando si tratta di EV, è certamente la batteria, di cui si discute su tempi di ricarica, autonomia, longevità e, cosa di non poco conto, sui prezzi.
Una cosa è certa: un ultimo studio dimostra come le batterie delle auto elettriche durano sempre di più e costino sempre meno. A dirlo è uno studio condotto dal SLAC-Stanford Battery Center, secondo cui l’uso quotidiano delle auto elettriche – caratterizzato da traffico stop-and-go, brevi viaggi in città e lunghi periodi di parcheggio – può prolungare la durata delle batterie fino al 30% rispetto a stime precedenti.
Questo dovrebbe rassicurare i possessori di auto elettriche, oltre ad incentivare i dubbiosi. La scoperta deriva dall’analisi di 92 batterie commerciali al litio sottoposte a profili di scarica che simulano comportamenti di guida reali.
Contrariamente alle simulazioni di laboratorio tradizionali, che si concentrano su cicli costanti di carica e scarica, i dati raccolti hanno mostrato che accelerazioni brevi, frenate rigenerative e pause prolungate riducono il degrado delle batterie. Questo approccio più realistico potrebbe aiutare i produttori a ottimizzare i sistemi di gestione delle batterie per allungarne ulteriormente la durata.
Prezzi in calo
Se da un lato l’affidabilità delle batterie sembra crescere, dall’altro i costi tendono a diminuire più velocemente del previsto. Secondo il rapporto annuale di BloombergNEF, il prezzo medio dei pacchi batterie è sceso a 115 dollari per kWh nel 2024, segnando un calo del 20% rispetto all’anno precedente e il più grande declino dal 2017.
Questo risultato è attribuibile a un aumento della produzione, prezzi dei materiali più bassi e all’introduzione di batterie LFP (litio-ferro-fosfato) più economiche.
La riduzione dei costi sta avvicinando il costo delle auto elettriche a quello delle auto a combustione interna. Si prevede che il prezzo delle batterie scenderà sotto i 100 dollari per kWh entro il 2026, considerato il punto di “parità” con le auto a benzina.
Entro il 2030, invece, i costi potrebbero scendere fino a 69 dollari per kWh, rendendo gli EV ancora più accessibili. C’è da dire, tuttavia, che nonostante i progressi, ci sono fattori geopolitici che potrebbero influenzare i prezzi. La Cina, che domina di fatto l’attuale mercato globale delle batterie, continua a esercitare una pressione al ribasso sui prezzi, con un eccesso di capacità produttiva che potrebbe creare instabilità.
Nel frattempo, l’Europa è sempre più intenzionata a contrastare lo strapotere cinese, tanto che da tempo ha introdotto dazi per le importazioni di auto EV provenienti dalla Cina. Ed ancora, c’è da ricordare che la riduzione dei sussidi in Europa o l’eventuale eliminazione dei crediti fiscali negli Stati Uniti potrebbero influenzare il mercato.
Insomma, si tratta di un mercato certamente in forte crescita, considerando anche le prospettive future, ma minato da diverse problematiche, anche di natura geopolitica.
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