Apple e Sony hanno discusso di una partnership che permetterà di offrire il supporto ai controller PS VR2 sul Vision Pro. Questa la soluzione che Cupertino starebbe cercando, dando un calcio all’orgoglio, per andare al salvataggio del dispositivo che ad oggi ha riscosso solo un modestissimo successo (circa mezzo milione di pezzi venditi), afflitto da costi elevatissimi e uno scopo non ben definito, causa mancanza di contenuti.
Fare fronte al primo problema, in questo momento, come spiega Mark Gurman nell’ultimo numero della sua newsletter “Power On”, non è sul taccuino delle cose da fare, la seconda, sì. E una delle azioni possibili per dare uno scopo a Vision Pro è quello di fargli fare quello che fanno altri visori VR, diventare (anche) una piattaforma per videogiochi.
Un talento sprecato
Da questo punto di vista Vision Pro (che Macitynet ha provato qui) avrebbe enormi potenzialità, grazie al chip M2, alla tecnologia dei display, l’App Store e alle tecnologie audio immersive e sensori avanzati. Apple avrebbe potuto così finanziare chi sviluppa giochi pagando qualche decina di milioni di dollari per creare versioni compatibili con Vision Pro.
Non l’ha però fatto un po’ per una ragione di orgoglio e un po’ perché Jonathan Ive e il responsabile hardware Mike Rockwell, hanno preferito spingere più sullo sviluppo dell’interfaccia, con elementi che tengono conto dei movimenti degli occhi e gesture con le mani scartando il controller che avrebbe probabilmente confuso utenti, sviluppatori e incrementato ulteriormente i costi finali. Questo richiede un enorme impegno all’hardware che non potrebbe gestire senza un aumento di RAM anche le richieste di sistema imposte da un videogioco.
Niente videogiochi, niente pubblico
Il risultato è che al momento nessun produttore di videogiochi ha pensato di mettersi a lavorare per rendere disponibili sul visore quei titoli di prima fascia che servirebbero per aiutare le vendite e il Vision Pro resta un prodotto di nicchia,
Da febbraio, da quanto il dispositivo è disponibile in alcune nazioni, secondo il redattore di Bloomberg sono state vendute, come accennato, meno di mezzo milione di unità e chi l’ha acquistato (senza restituirlo) non usa il dispositivo così tanto come vorrebbe Apple e l’ha trasformato in una macchina per ora adatta per lo più a comunicare, fondere contenuti digitali con il mondo fisico ed eseguire altri compiti specifici.
Un vero peccato perché far diventare Vision Pro una “macchina da gioco” contribuirebbe ad aumentare il mercato. In questa nicchia ci sono decine di migliaia di persone disponibili a spendere molto per avere qualche cosa di esclusivo come potrebbe essere il Vision Pro in veste di macchina da gaming.
La Mela non ha al momento in cantiere il lancio di un suo controller dedicato ma da anni testa un prototipo di “bacchetta magic” quella che, in abbinamento a specifici software, potrebbe diventare anche una sorta di Apple Pencil.
Il soccorso di Sony
Ed è qui che potrebbe arrivare in aiuto Sony che avrebbe intavolato un discorso per rendere compatibile con Vision Pro il controller PlayStation VR2 Sense per Vision Pro, un “port” che a questo punto sarebbe pronto.
Nell’ambito dell’accordo, Sony potrebbe ottenere la vendita dei suoi controller VR sia nell’Apple Store online, sia negli store fisici. In tutto questo Apple dovrebbe rivedere strategie di marketing, riposizionando Vision Pro come dispositivo adatto anche ai giochi.
Per questo avrebbe contattato alcuni sviluppatori di terze parti per chiedere di integrare il supporto a questi controller nei loro giochi, evidenziando la possibilità di utilizzare il tracking dell’ambiente circostante con 6DOF (sei gradi di libertà), alla stregua di quanto è possibile fare con visori di Sony e Meta.
Oltre che per i giochi, i controller da tenere nelle mani possono essere sfruttati per produttività e l’editing di elementi multimediali. Se Apple volesse offrire il supporto ad applicazioni Adobe, quali Final Cut Pro e Adobe Photoshop, i controller manuali potrebbero essere fondamentali.
Per quanto riguarda il supporto di controller PlayStation VR2, Apple e Sony avevano intenzione di ufficializzare un annuncio già settimane addietro ma la presentazione sarebbe stata rinviata. Tra gli intoppi da superare, il fatto che Sony non vende contoller VR come accessori indipendenti: dovrebbe separare l’hardware dai suoi visori e predisporre la possibilità di produrre e distribuire l’accessorio a terzi.