Sundar Pichai, il CEO di Google, ha riferito che il motore di ricerca omonimo cambierà “profondamente” nel 2025.
“Ritengo che saremo in grado di rispondere a domande molto più complesse di prima”, ha riferito Pichai mercoledì 4 dicembre nell’ambito del DealBook summit del New York Times.
“Penso che rimarrete sorpresi, anche all’inizio del 2025, per il genere di nuove cose che Search potrà fare rispetto a oggi”.
Pichai ha replicato anche ad un commento di Satya Nadella, il CEO di Microsoft, che all’inizio dell’anno aveva designato Google come “vincitore per abbandono” nella corsa all’AI. “Mi piacerebbe fare un confronto fianco a fianco tra i modelli Microsoft e i nostri modelli”, ha dichiarato Pichai, sottolineando che la Casa di Redmond usa “modelli di qualcun’altro”, alludendo alla partnership con OpenAI.
“Pensando a quello che abbiamo davanti, siamo di fronte alle prime fasi di un profondo cambiamento”, ha riferito ancora Pichai, prevedendo “tanta innovazione in futuro”. E ancora: “Ci impegniamo per essere l’eccellenza in questo campo e penso che lo siamo”.
Dall’inizio dell’anno Google ha cominciato a rivedere funzionalità legate alla ricerca. Negli anni Search è stata reimmaginata per consentire all’utente di porre le domande in vari modi (es. digitando una query, cercando con la fotocamera o offrendo la possibilità di canticchiare una melodia); il passaggio successivo è sfruttare le capacità multimodali dell’intelligenza artificiale, con il modello Gemini che promette di migliorare la capacità di supportare le persone a scoprire di più sul web e nel mondo che le circonda, aiutando gli utenti a ottenere le informazioni che servono, e soddisfare qualsiasi curiosità.
Pochi giorni addietro il Wall Stret Journal ha paragonato Google Search al “Titanic poche ore prima di colpire l’iceberg”, sottolineando che sempre più persone preferiscono usare sistemi AI e altre piattaforme, fattori che stanno portando a un declino nelle ricerche su Google, e dei mega profitti generati da queste.
L’avversario più importante di Google è ovviamente l‘Intelligenza Artificiale; se non bastassero i vari servizi disponibili, OpenAI ha recentemente ufficializzato il suo motore di ricerca chiamato SearchGPT e sta anche pensando di lanciare una versione gratuita di suoi servizi finanziati dalla pubblicità. Anche Meta sta lavorando da mesi su questi ambiti, e Microsoft e Apple sempre più vogliono integrare tecnologie IA in modo profondo nei rispettivi sistemi operativi… rendendo in molto caso superfluo il ricorso a servizi e applicazioni di Google.