Intel ha fatto sapere che il CEO Pat Gelsinger si è congedato dal 1° dicembre dimettendosi anche dal Consiglio di Amministrazione. Per tre anni Gelsinger ha tentato in vari modi di rimettere in sesto un’azienda che appare confusa, incapace di stare dietro alla concorrenza (al punto che sono circolate voci di una possibile acquisizione di Intel (in toto o parziale) da parte di Qualcomm.
Indiscrezioni riferiscono che il Consiglio di amministrazione ha perso fiducia in Gelsinger, evidenziando la necessità di un ricambio al vertice prima del 2025. La spinta alle dimissioni di Gelsinger è partita un gruppo interno e il gruppo dirigente avrebbe saputo della scelta solo domenica pomeriggio.
Non è chiaro quali siano ora i piani di Intel. Nel frattempo sono stati nominati come co-amministratori delegati David Zinsner (CFO) e Michelle Johnston (Intel Products CEO). L’azienda ha fatto sapere che il Consiglio ha costituito un comitato di ricerca e che “lavorerà scrupolosamente e rapidamente per individuare il successore di Gelsinger”.
“Anche se abbiamo compiuto notevoli progressi nel riconquistare competitività nella produzione e creato le capacità per diventare una fonderia di qualità superiore, sappiamo che vi è molto lavoro da fare nell’azienda e siamo impegnati per ripristinare la fiducia degli investitori”, ha dichiarato il Presidente di Intel Frank Year.
Da alcuni anni Intel soffre della concorrenza di nomi quali AMD sul versante client PC e di NVIDIA in ambito AI.
Da qualche tempo l’azienda di Santa Clara sta cercando di puntare sulle attività di fonderia di chip e sui processori per l’intelligenza artificiale, e l’obiettivo potrebbe essere uno stravolgimento delle attività. Intel ha dovuto rivolgersi a partner esterni (TSMC) per la produzione di vari chip, e la società sembra aver perso la centralità che aveva un tempo.
A complicare una situazione già complessa anche le recenti vicende dei difetti nelle CPU di 13a e 14a generazione, che per via di tensioni operative troppo elevate, portano a crash, schermate blu della morte, in particolare durante nell’esecuzione di carichi di lavoro particolarmente impegnativi.
Ad agosto si è scoperto anche che Intel sette anni addietro aveva avuto la possibilità di acquistare una quota di OpenAI, ma non l’ha fatto, con tutte le conseguenze del caso e il vantaggio che accumulato nel settore dell’AI da Nvidia.
Gelsinger era stato in Intel per 30 anni; aveva lasciato l’azienda nel 2009 ma era tornato nel 2021 con il ruolo di amministratore delegato, prendendo il posto di Bob Swan. Non è un semplice manager; ha conseguito tre lauree di diverso livello in ingegneria elettronica: una presso la Stanford University nel 1985, una presso la Santa Clara University nel 1983 (con lode) e una presso il Lincoln Technical Institute nel 1979. Nel 2008 è stato nominato “Fellow of the IEEE” (Institute of Electrical and Electronics Engineers) e nello stesso anno ha ricevuto il dottorato honoris causa in lettere dalla William Jessup University. Detiene otto brevetti nei settori della progettazione VLSI, dell’architettura informatica e delle comunicazioni ed è attualmente membro del National Security Telecommunications Advisory Committee (NSTAC).