Apple ha solo 20 giorni di tempo per offrire a terzi parti l’accesso alle funzionalità di acquisto in-app di App Store, altrimenti rischia una multa di 43.000 dollari, circa 41.000 euro, al giorno se sarà inadempiente con quanto stabilito dall’autorità antitrust in Brasile.
Lo riferisce Reuters spiegando che nel 2022 MercadoLibre, un merchant e-attivo nell’e-commerce, ha presentato una denuncia antitrust presso l’autorità di regolamentazione brasiliana. Il reclamo è stato preso in esame nel 2023 dal Conselho Administrativo de Defesa Economica (CADE), stabilendo lunedì 25 novembre 2024 la necessità di apportare modifiche all’App Store.
Secondo quanto stabilito dal CADE, Apple deve eliminare restrizioni nei pagamenti in-app e permettere alle app di instradare gli utenti su siti web esterni per i pagamenti. Come accennato, la Mela ha 20 giorni di tempo per adeguarsi, rischiando altrimenti ammende di circa 43.000$ al giorno (fino all’adeguamento).
Da anni le regole di Apple sui pagamenti sono oggetto di critica in varie nazioni; a partire dagli USA dove la Casa di Cupertino si è scontrata con Epic Games, con quest’ultima che sostiene tutt’ora che il comportamento di Apple è anticoncorrenziale. Nell’Unione Europea la Mela è stata costretta a cambiamenti per iOS, Safari e l’App Store, offrendo nuove opzioni per l’elaborazione di pagamenti nelle app e la distribuzione di app per iOS.
Apple ha sempre sottolineato che offrire metodi di pagamento sui quali non può avere il controllo, “aprono nuove vie d’ingresso per malware, frodi, truffe, contenuti illeciti e dannosi, e altre minacce per la privacy e la sicurezza”. Nell’UE, dove è stata obbligata a offrire store alternativi e pagamenti in-app alternativi, ha predisposto protezioni quali la “Notarization“, ovvero l’autenticazione delle app iOS, un’autorizzazione per chi sviluppa marketplace, e note informative sulle opzioni di pagamento alternative, per ridurre i rischi e garantire alla base di utenti l’esperienza migliore e più sicura possibile. Anche con queste misure di protezione, Apple sottolinea che restano ancora molti rischi.
Apple afferma di avere meno possibilità di per far fronte ad alcune tipologie di rischi, come le app che cercano di ingannare, truffare o manipolare l’utente, o che espongono l’utente a contenuti illeciti, sgradevoli o dannosi. Inoltre, l’uso di motori browser alternativi diversi da WebKit di Apple potrebbe influire negativamente sull’esperienza utente, con potenziali ripercussioni sulle prestazioni e sulla durata della batteria.
A inizio novembre anche un tribunale cinese è stato chiamato a pronunciarsi su una causa intentata da uno sviluppatore locale contro Apple, presa di mira per le policy dell’app Store.